Nell'augurare a tutte le mamme una felice giornata,
mi piace ricordare oltre la mia mamma,
una mamma speciale che era la mia nonna materna.
mi piace ricordare oltre la mia mamma,
una mamma speciale che era la mia nonna materna.
La mia mamma, quando ero bambina, spesso mi portava a fare visita alla mia nonna, ma io mi annoiavo in quella vecchia casa, dove la stanza più importante era la cucina, con le pareti pitturate di un forte azzurro, che lei aveva abbellite con i coperchi delle scatole di cioccolatini che noi nipoti le regalavamo in occasione delle feste. Li aveva appesi facendo un foro dal quale passava il nastro che prima chiudeva le scatole e così gattini, fiori, cagnolini rendevano colorata la stanza…Pareva una mostra d’arte “povera”…Il mio babbo, che era suo genero e le voleva molto bene, le diceva che come eredità voleva quei “quadri” con l’aggiunta di una somma per i restauri…e allora la mia nonna rideva e mostrava gli unici due denti che le erano rimasti…
In un angolo, sulla mensola del caminetto, vi era sempre un vasetto con i fiori ed a volte un rametto di foglie verdi, perché la mia nonna non avrebbe concepito iniziare una giornata con quel vasetto vuoto. Sempre sul caminetto, l’immancabile bacchetta, che mai ha usato né con i nipoti, né tantomeno con i pronipoti, ma che voleva dire di non fare i capricci perché…era sempre pronta per ogni evenienza! Soffriva di coxartrosi ad un’anca e non usciva molto di casa ed allora ogni giorno andavano a trovarla cinque o sei amiche, la cui età media superava di gran lunga la settantina, e là rimanevano tutto il pomeriggio.
La porta di casa sua
Il terrazzino con i fiori
ed un vaso
con un garofano rosso perchè lei era socialista.
Ecco che allora quella cucina diventava il salotto di Castagnetola e fucina di ricordi, racconti, nostalgie, bisticciate e bellissimi ed ormai non più in uso, modi di dire.
La mia mamma, al contrario di me, si divertiva molto ai racconti che le amiche della nonna facevano. A me cosa poteva importare se una di loro aveva avuto diciassette figli, o se l’altra aveva il genero ubriacone ? A me non interessava proprio restare lì quando tra di loro bisticciavano… perché l’una diceva d’avere più corredo dell’altra e i figli più bravi e belli dell’altra; se poi iniziavano a parlare delle loro pensioni dove le cifre sobbalzavano dall’una all’altra….era proprio una noia.
Quando però iniziavano a parlare di come erano andati i loro parti o a descrivere i loro aborti magari non spontanei, la mia nonna diceva alle amiche:
“Attenzione, tetti bassi.” Il tetto basso sarei stata io!
Poi rivolta a mia mamma, con voce sostenuta:
“Manda tua figlia nell’orto a prendere un po’ di prezzemolo.”
Io a quel punto capivo che stavano per iniziare con un argomento secondo loro scabroso , però ero curiosissima e facevo gli scalini a due a due per fare presto. Strappavo prezzemolo ed erbacce e ritornavo correndo, ma loro erano nel pieno del “proibito” racconto ed allora la nonna mi diceva;
“E’ troppo poco, me ne serve di più.”
E così per due o tre volte. Alla fine, scocciata, mi diceva d’andare fuori a giocare con i bambini. Mia mamma rideva ed allora la nonna le diceva che mi stava educando male. Del resto quella era l’educazione sessuale che aveva insegnato alle sue figlie e non poteva capire la “troppa modernità” come la chiamava lei.
Nonno Gigi
Una volta, però, non mi annoiai affatto, perché iniziò a raccontare di come si era innamorata del mio nonno, che poi è stato il grande amore della sua vita. Lei era per mano alla sua madrina di cresima che la stava conducendo a prendere le paste per festeggiare quella giornata. In una stradicciola del paese, videro un bambino che stava facendo pipì contro il muro. La madrina lo apostrofò:
“Non ti vergogni farti vedere a fare la pipì dalla tua fidanzata?”
Ebbene, la mia nonna disse che se ne innamorò immediatamente: aveva sette anni. A tredici anni era già fidanzata e a diciotto si sposarono. Continuò poi con grande nostalgia a parlare di lui che morì quando aveva trentatre anni, nella guerra del ‘15/18 lasciandola con sette figli. Quando seppe della sua morte, si mise a letto e per otto giorni non volle più alzarsi, voleva solamente morire, ma una mattina disse che le parve di udire una voce che le sussurrò:
“Alzati, non puoi rimanere lì, ci sono i bambini da allevare.”
Ed allora lei decise che era arrivato il momento di farsi forza, si alzò e ricominciò con fatica a vivere.
Il tempo passava e allora io, già sposata, andavo con la mia mamma a farle la visitina: sui muri della cucina azzurra, ancora altri coperchi colorati, sulla mensola il vasetto e l’immancabile bacchetta. Qualche amica non c’era più, ma tre le erano rimaste e non mancavano di andare a trovarla.
Quando andavamo da lei aveva più di novanta anni e mi diceva che se non fosse stato per “quella gamba” lei si sarebbe sentita come una quindicenne. Aveva ragione perché aveva uno spirito moderno, s’informava su tutto e nulla le sfuggiva di quello che succedeva nel mondo….ma la troppa apertura sul sesso non le andava giù.
Ricordo quanta tenerezza nella sua voce quando parlava di questo suo grande amore, lei che non era la nonna dolce e con troppe smancerie; del resto la vita l’aveva resa dura e, nonostante la sua non fosse una famiglia povera, aveva dovuto sudare per potere allevare i suoi figli e portarli ad essere quello che erano diventati, magari con severità, ma poi tutti bravi scultori e soprattutto belli...come orgogliosamente
diceva lei!
A sinistra della foto, il primo è lo zio Gigi
poi zio Giovanni e zia Adele.
A destra il secondo è zio Bruno e la quarta la mia mamma
con parenti e un vecchio zio.
In questa foto mancavano zia Angela e zia Anna.
Era l'anno 1933 e l'anno successivo
i miei tre zii, essendo d'idee socialiste,
dovettero espatriare in Francia
e là rimasero, senza più potere ritornare
per dodici anni, infatti ritornarono
nel 1945.
A destra la mia mamma a quindici anni
assieme alla zia Angela che ne aveva due di più
nel 1925
....e le ragazze tutte serie ed ammirate perché bellissime, ed aggiungeva “Belle come il loro babbo”(e baciava il medaglione che portava sempre al collo con l'immagine del mio bel nonno)... queste sue figlie che faceva vestire dalla migliore sarta della città perché oltre tutto era molto ambiziosa.
Da sinistra la mia mamma, la zia Adele
la zia Anna e la zia Angela, tutte sposate e ancora giovani.
(in alto io e due miei cugini)
Da sinistra la zia Angela, la zia Anna,
la mia mamma e la zia Adele...
non più tanto giovani,
ma sempre belle .
Il grande amore della mia nonna mi ha fatto capire che
nella vita ci si puo' innamorare mille volte,
ma amare una sola e per sempre.
Bellissima famiglia e che dolci ricordi ti suscita la tua cara nonna...
RispondiEliminaAuguri a te e a tutte le mamme del mondo!
Ciao cara Diana.B,grazie per aver condiviso questi momenti,molto belli.
RispondiEliminaAuguri da parte mia a tutte le mamme.
Un bacio.
Veramente bello quello che hai scritto,e descritto.
RispondiEliminaIo non ho avuto la fortuna di godermi i miei nonni come avrei voluto,per la distanza e perchè morti in giovane età,ma ora ho la fortuna di frequentare molti anziani che li hanno conosciuti da giovani,scoprendo così i
'dietro le quinte',sconosciuti anche ai figli.
baci nonnina
complimenti per averci voluto fatto conoscere i tuoi affetti
RispondiEliminaciao e auguri
Che bello,Bruna,ci hai raccontato anni di storie e di vite vere.Storie belle,interessanti,coltivate con tenererzza.
RispondiEliminaUn modo diverso per raccontare di una festa moderna:raccontare la vita di chi ci ha preceduti.
Grazie,Bruna,per averci resi partecipi di questi momenti e di queste immagini familiari.
Una serena settimana e un'abbraccio.
Quanta emozione,tenerezza,quanto amore in quello che hai scritto!
RispondiEliminaChe bella sintesi hai fatto della tua famiglia, complimenti!
RispondiEliminaHai ragione, le mamme come le nonne hanno sempre quel "qualcosa" in più che le rende uniche...
Auguri!
Un bellissimo ricordo.
RispondiEliminaAuguri a te come mamma e come nonna da me che per ora sono ancora solo mamma!! Un abbraccio
Straordinario racconto ricco di ricordi teneri e dolcissimi... grazie per aver condiviso con noi momenti personali che tanto arricchiscono di gioia il cuore...
RispondiEliminaE anche se giutna in ritardo... vorrei lasciare il mio augurio a te e a tutte le mamme...
Brunildotte cara un abbraccione stritoloso per augurarti buon inizio settimana lasciandoti anche un mega bacione!!!
Questo è un meraviglioso racconto, Bruna. Queste vecchie foto parlano ed è emozionante prenderle tra le mani ogni tanto. E' anche sorprendente quanto siano simili i vissuti delle persone di quei periodi. Ci sono tantissimi punti di contatto con il mio passato.
RispondiEliminaDevo riprendere in mano le vecchie foto perchè non lo faccio da un po'.
Grazie Bruna!
Sandra
Un racconto straordinario col quale mi sono sentita partecipe, ci sono ricordi dolcissimi, grazie per averli condivisi. Un aro saluto
RispondiEliminaE' così che amo calarmi nella Storia! Ma, qui, in più, occorre ammirare vicende umane veramente esemplari.
RispondiEliminaCiao Stellina,
RispondiEliminaera veramente una nonna speciale, forte, determinata...forse poco diplomatica...perchè diceva sempre pane al pane. Mi ha lasciato un bel ricordo.
Baciotto
Bruna
Achab ciao,
RispondiEliminasono felice che il racconto della vita della mia famiglia materna vi faccia sentire vicini a me.
Bacio
Bruna
Ciao anonimo,
RispondiEliminami dispiace che tu non possa avere goduto dell'affetto e della presenza dei nonni e ti capisco, sai perché? Perchè quando ero bambina soffrivo d'avere una sola nonna....avrei voluto averne di più, ma i miei nonni paterni erano morti molto giovani e il nonno Gigi di cui parlo, pure.
Anche il sentirne parlare da chi li ha conosciuti fa bene al cuore.
Ciao
nonnina
Buon pomeriggio Gabe,
RispondiEliminail farvi conoscere i miei parenti, mi piace anche perchè mi pare di essere in famiglia con voi amici dei blog, che mi seguite.
Bacione
Bruna
Chicchina,
RispondiEliminasono felice di condividere con te e con gli altri la storia di questa mia famiglia di origine,
una famiglia carica di episodi particolari, che in seguito, ancora,
vi farò conoscere.
La famiglia Guadagnucci è sempre stata all'avanguardia...figurati che il mio bisnonno era mazziniano della Giovane Italia, nonno Gigi socialista, lasciando una bella eredità di ideali che i figli, nipoti, pronipoti e figli dei pronipoti... hanno seguito!!!
Ciao Chicchina anche se in ritardo
mille auguri anche a te come mamma.
Bacio
Bruna
Costantino,
RispondiEliminaquando i nonni lasciano bei ricordi, non ci abbandonano mai più
e ne conserviamo un dolce e forte ricordo.
Ciao
Bru
Caro Sirio,
RispondiEliminanon immagini quante traversie ha passato questa mia famiglia di parte materna proprio per le aue idee contrarie al regime che allora imperava.
E la mia nonna, purchè non le toccassero i figli, subiva angherie di tutti i tipi.
Buona serata
Bruna
Paola carissima,
RispondiEliminatu che sei una dolce mamma, penso che sarai una altrettanto dolce e tenera nonnina.
Bacio
Bruna
Ciao Paoletta,
RispondiEliminaamica carissima. grazie degli auguri che anche se arrivano in ritardo sono sempre bene accetti.
Questa mia famiglia posso dire con orgoglio che è proprio una famiglia speciale, perchè ogni membro, ognuno nel suo genere, è particolare.
Sono contenta che vi piaccia leggere questa, che io considero, la storia di vita semplice di gente forte come lo era la mia nonna e i miei zii.
Anche a te carissima un abbraccio
forte, stretto stretto e scrocchiolante
Brunildotte
Sandra,
RispondiEliminacredo che anche tu avrai da raccontare qualcosa di speciale della tua famiglia, perchè in quel periodo, per chi non si assoggettava a certe idee, aveva in comune le vicissitudini di soprusi ed umiliazioni.
Ciao carissima, fai bene a riprendere in mano le vecchie foto, perchè sono proprio quelle, che guardandole, possono rinverdire i sentimenti e gli ideali che ci hanno lasciato in eredità coloro che ci hanno preceduto.
Bacione
Bruna
Riri carissima,
RispondiEliminasono sempre contenta di condividere con voi amici quanto questa mia famiglia puo' rappresentare per me, perchè così facendo, mi sento a voi più vicina nell'amicizia.
Mi pare d'essere in quella vecchia cucina azzurra, assieme a voi amici più cari, davanti al caminetto sulla cui mensola è rimasta la bacchetta (saprei io a chi darla nella schiena!!!) a raccontarci la vita di quelli che erano prima di noi.
Ciao carissima
un abbraccio
Bruna
Adriano,
RispondiEliminasai, a volte penso di scrivere un libro per raccontare le vicissitudini di questa mia famiglia materna, una famiglia
che tanto ha sofferto solamente per il fatto che le proprie idee di libertà e democrazia non collimavano con quelle del ventennio.
I miei zii dovettero fuggire in Francia e là continuarono a fare vita politica con Nenni, Lussu, Modigliani, diffondendo clandestinamente, mettendo spesso in pericolo la loro vita, documentazioni, giornali contro il regime che allora vigeva in Italia.
In un post scriverò di questa mia nonna, quando dopo cinque anni che non poteva rivedere i figli, decise d'andare in Francia....
Penso che ti piacerà molto perchè anche questa è storia, non storia dei "Grandi", ma di gente semplice.
Ciao buona notte
Bruna
Che carrellata di ricordi! E anche giusta: le nonne son mamme due volte. Me ne è rimasta una...ma il Gigi lì è Guadagnucci l'artista? Ciao, Arianna
RispondiEliminaCiao Arianna,
RispondiEliminale nonne sanno essere proprio come dici tu due volte mamma.
Si, il mio zio Gigi che è nella foto è il Gigi Guadagnucci che tu già conosci, aveva allora diciotto anni, ed ora è novantaseienne. Era molto bello allora ed ancora nonostante l'età.
Ciao Baciotto
Bruna
Quante emozioni e quanta nostalgia.. che bella famiglia e che atmosfera d'antan
RispondiEliminaGrazie Streghina,
RispondiEliminasi, in effetti sono orgogliosa di questa mia "rivoluzionaria" famiglia materna.
Ciao Grazie di essermi venuta a trovare.
Buona serata
Bruna