sabato 28 maggio 2011

DEDICATO AGLI AMICI ED IN PARTICOLARE A STELLA-GIANNA

Sono passati due anni da quando decisi d’avventurarmi nuovamente in un blog.
Decisi di chiamarlo



QUELLA LUCE DI LUNA


E misi una camelia rosa per salutare
chi ancora non conoscevo, ma che
desideravo diventassero miei amici.
Aggiunsi il mio racconto


UNA DONNA CHIAMATA LUCE DI LUNA


Vi chiederete la ragione per cui
dedico quasto compliblog a Stella…
perché fu proprio lei
ad inviarmi il primo commento,
che dandomi il benvenuto
mi fece capire che avrei trovato
tanti amici.
Aveva ragione Stellina, perché per me
questi due anni sono stati
belli, arricchenti, emozionanti, gioiosi,
condivisi con persone favolose,
che mi hanno fatto comprendere
quanto sia bello potere avere
momenti di unione
con chi sa ascoltarci.
Ringrazio, oltre a Stellina tutti voi
che mi seguite per quello che mi date
e a cui sono affezionata
Un abbraccio strettissimo
Bruna



UNA DONNA CHIAMATA LUCE DI LUNA




Nessun rumore distraeva la neve che, al pari di candidi coriandoli, frullava attorno ai rami dello spoglio ciliegio. Si posava poi lievemente sulle poche foglie secche che la tramontana della sera precedente aveva ammassato contro il muretto di pietre del giardino.

Il riverbero delle fiamme del caminetto che si riflettevano sui vetri della finestra, le impedivamo di vedere lo spettacolo che sempre l’aveva affascinata. Perché le bianche stelline che scendevano dal cielo silenziosamente, le davano, al pari di un bambino, lo stupore, una dolce malinconia, la voglia di coccole e di qualcuno da accarezzare.



Luce di Luna spalancò la finestra per assaporare l’inconfondibile odore di quei candidi fiocchi e allungando la mano provò l’emozione di sentirli lievi e freschi mentre si posavano sulle sue dita. Poi prese una sedia e sedette davanti a quella finestra, che lei considerava lo schermo dove ogni giorno scorreva il tempo, portando albe dai colori delicati, cieli dall’azzurro intenso. Ed ancora rossi ed infuocati tramonti, notti blu incredibilmente stellate ed i colori di quel paesaggio da lei tanto amato che il susseguirsi delle stagioni faceva mutare, passando dai toni di verdi diversi della primavera e dell’estate a quelli caldi dell’autunno.
Era felice.




La trovarono così, al mattino, ancora sorridente con la neve che le aveva coperto il capo mentre in una mano stringeva una stellina luminosa e nell’altra una piccola cerbottana.
Nessuno riusciva a comprendere il perché di quella cerbottana, mentre la stellina di cristallo che poggiava su un batuffolo di leggerissime piume bianche, la conoscevano bene. E la vedevano quando prima di coricarsi l’accendeva, quasi a cercare un’immagine che potesse farle compagnia nella notte per non dimenticare un volto che le era stato amico.



La cerbottana era un mistero, ma lei sapeva a cosa le sarebbe servita e mentre si librava leggera, superando le bianche nuvole che sparivano lentamente sotto di lei, si ritrovò in quella grande immensità, dove il cielo era più blu di quello che lei aveva amato ed intravisto tra le mimose in primavera, dietro le montagne di marmo, tra i fiori della bianca rosa rampicante, tra i gialli limoni ed i frutti dell’arancio dal colore del sole al tramonto. La stellina che lei stringeva forte nella mano, era piccola, piccola in mezzo a tutta quella miriade di grandi stelle che splendenti la circondavano, ma per lei era speciale e la accarezzava. E sembrava che dicesse che sarebbero state sempre insieme. Perché lei non si sarebbe confusa con la moltitudine delle altre stelle, certamente più grandi in quell’infinito, ma che nessuna raggiungeva la sua lucentezza così unica ed inconfondibile.


(foto dal blog Manuela 1966)
Col suo splendore aveva creato attorno alla sua amica un alone, quasi a proteggerla quando una leggera brezza la faceva fluttuare come una piuma, tanto che le sue membra pareva dovessero dissolversi ed allora ricordò la cerbottana che ancora stringeva nella mano. Sorrise pensando a quanti piccoli attimi di felicità avrebbe potuto inviare. Soffiò leggermente ed uniti ad una dolce musica si librarono nel cielo, al pari di bolle di sapone, centinaia di coloratissimi attimi di felicità che sparirono lentamente alla sua vista. Era felice perché sapeva che non si sarebbero perduti nell’infinito, ma che avrebbero raggiunto le persone a lei più care ed in modo particolare quella persona che le aveva regalato tante emozioni ed attimi di tenerezza e dolcezza.




Guardò in basso e si accorse che molte stelline

giacevano in un laghetto di montagna



....erano i sogni che l’avevano accompagnata in alcuni momenti della sua vita. Chiuse gli occhi e pazientemente si mise in attesa del momento in cui chi le aveva regalato uno di quei sogni, il più bello, il più amato, l’avrebbe raggiunta. E siccome alle promesse lei ci credeva, sapeva che, quando sarebbe arrivato, si sarebbero divertiti a contare le stelle mentre lui l’avrebbe tenuta per sempre per mano, chiamandola ancora Luce di Luna.



(Le foto, fuorché quella di Manuela 1966, sono state tutte scattate da me)

mercoledì 25 maggio 2011

MERAVIGLIOSO

Auguro a tutti voi che mi seguite
giorni sereni e gioiosi, affinchè
possiate dire che la vita è
MERAVIGLIOSA


giovedì 19 maggio 2011

FAVOLE, RACCONTI E POESIE





Questo è quanto la redazione di Diablogando improvvisamente ci comunicò!!!Fu per tutti un duro colpo che ci colse di sorpresa perchè non riuscivamo a comprenderne le ragioni per cui fosse presa quella decisione, senza riflettere sullo scompiglio che ne sarebbe derivato. Era un dolore per molti perchè la tristezza d'avere investito molto in termini di amicizia, di grandi sentimenti, in speranze, era profonda. Ero entrata in quel blog da poco più di un anno e subito avevo fatto amicizia con molti bloggers..forse perchè la gente...ha sempre bisogno di favole ed io mi divertivo a fare conoscere quelle del mio libro "L'Allegra Compagnia" e così per molti ero diventata "Nonna Bruna", per altri Brunetta, altri ancora Brunile ecc. ecc. Chiamai quel blog



"FAVOLE,RACCONTI E POESIE"


Abbiamo potuto salvare i nostri blog, ma quella che sarebbe stata la cosa più interessante e che avrebbe fatto conoscere il meglio di noi erano i commenti, ma tutti furono cancellati.

Panico totale. Chi scappava da una parte, chi dall'altra creando

immediatamente nuovi blog in altre Redazioni, disperdendosi

in mille rivoli!

Io giurai che mai più avrei riaperto un blog....

ma tant'é...

Solo chi era veramente amico è rimasto unito e

nonostante siano passati quattro anni,

non ho perduto molti di loro ed ancora ci troviamo chi in FB,

chi in Focus, chi in Messenger e chi qua.

Tutti vogliamo convincerci di avere superato quello sbigottimento,

ma quando sento gli amici che mi sono rimasti tali, sento sempre in tutti

loro tanta nostalgia.



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E' così che volli salutare i miei amici




Carissimi
è l’ultimo giorno della nostra avventura ed io voglio immaginare che siamo seduti in un giardino che tutti chiamano
DIABLOGANDO,
in questa sera d’estate, con la luna piena, mentre un leggera brezzetta fa tremolare le foglie, ed un profumo di menta, di gardenie si sparge tutto attorno, …..e noi ancora tutti lì che ci raccontiamo le nostre gioie, le nostalgie, i dolori, le tristezze, le speranze e i sogni.
Ecco è così che sogno finisca la nostra avventura oggi, ma con la speranza che dopo “la vacanza” in cui ci sentiremo un pochino soli, ci ritroveremo ancora in molti seduti in quel giardino anche per raccontarci cosa puo’ avere provocato in ciascuno di noi questo strappo che certamente non avremmo voluto. Noi sappiamo però che, come diceva il nostro grande scrittore Cesare Pavese, il quale, in quel momento in cui l’ha scritta, ne era certamente convinto….
“…L’unica gioia al mondo è cominciare. E’ bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante”
Amici miei carissimi, dolci, teneri, a volte indisponenti ed arroganti, ma sempre a me vicini, grazie ancora per tutto quanto mi avete dato e mi auguro di essere riuscita anch’io a lasciarvi una piccola parte di me.
Un fortissimo abbraccio a tutti, Brunilde, Brunetta, Brù, Lady Blog, Nonna Bruna, Brunella (questi sono i nomi che ognuno di voi ha voluto darmi) ma io sono semplicemente Bruna






Era giusto che spiegassi, a chi non faceva parte di Diablogando,le ragioni per cui dico nel mio commento A "Deo "gratis" il perchè fossi rimasta traumatizzata, quando per due giorni era impossibile entrare nei blog di Blogspot. pensavo si ripetesse quello che già successe con Diablogando e penso proprio che ne avrei sofferto molto perchè anche qua ho amici carissimi che stimo e a cui voglio bene.






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venerdì 13 maggio 2011

FELICITA'

DEO "GRATIS" !!!!!!!

domenica 8 maggio 2011

MAMME

Nonna Teresa


Nell'augurare a tutte le mamme una felice giornata,
mi piace ricordare oltre la mia mamma,
una mamma speciale che era la mia nonna materna.


La mia mamma, quando ero bambina, spesso mi portava a fare visita alla mia nonna, ma io mi annoiavo in quella vecchia casa, dove la stanza più importante era la cucina, con le pareti pitturate di un forte azzurro, che lei aveva abbellite con i coperchi delle scatole di cioccolatini che noi nipoti le regalavamo in occasione delle feste. Li aveva appesi facendo un foro dal quale passava il nastro che prima chiudeva le scatole e così gattini, fiori, cagnolini rendevano colorata la stanza…Pareva una mostra d’arte “povera”…Il mio babbo, che era suo genero e le voleva molto bene, le diceva che come eredità voleva quei “quadri” con l’aggiunta di una somma per i restauri…e allora la mia nonna rideva e mostrava gli unici due denti che le erano rimasti…
In un angolo, sulla mensola del caminetto, vi era sempre un vasetto con i fiori ed a volte un rametto di foglie verdi, perché la mia nonna non avrebbe concepito iniziare una giornata con quel vasetto vuoto. Sempre sul caminetto, l’immancabile bacchetta, che mai ha usato né con i nipoti, né tantomeno con i pronipoti, ma che voleva dire di non fare i capricci perché…era sempre pronta per ogni evenienza! Soffriva di coxartrosi ad un’anca e non usciva molto di casa ed allora ogni giorno andavano a trovarla cinque o sei amiche, la cui età media superava di gran lunga la settantina, e là rimanevano tutto il pomeriggio.

La porta di casa sua

Il terrazzino con i fiori
ed un vaso
con un garofano rosso perchè lei era socialista.

La via del Manetto che portava a casa sua

Ecco che allora quella cucina diventava il salotto di Castagnetola e fucina di ricordi, racconti, nostalgie, bisticciate e bellissimi ed ormai non più in uso, modi di dire.
La mia mamma, al contrario di me, si divertiva molto ai racconti che le amiche della nonna facevano. A me cosa poteva importare se una di loro aveva avuto diciassette figli, o se l’altra aveva il genero ubriacone ? A me non interessava proprio restare lì quando tra di loro bisticciavano… perché l’una diceva d’avere più corredo dell’altra e i figli più bravi e belli dell’altra; se poi iniziavano a parlare delle loro pensioni dove le cifre sobbalzavano dall’una all’altra….era proprio una noia.
Quando però iniziavano a parlare di come erano andati i loro parti o a descrivere i loro aborti magari non spontanei, la mia nonna diceva alle amiche:
“Attenzione, tetti bassi.” Il tetto basso sarei stata io!
Poi rivolta a mia mamma, con voce sostenuta:
“Manda tua figlia nell’orto a prendere un po’ di prezzemolo.”
Io a quel punto capivo che stavano per iniziare con un argomento secondo loro scabroso , però ero curiosissima e facevo gli scalini a due a due per fare presto. Strappavo prezzemolo ed erbacce e ritornavo correndo, ma loro erano nel pieno del “proibito” racconto ed allora la nonna mi diceva;
“E’ troppo poco, me ne serve di più.”
E così per due o tre volte. Alla fine, scocciata, mi diceva d’andare fuori a giocare con i bambini. Mia mamma rideva ed allora la nonna le diceva che mi stava educando male. Del resto quella era l’educazione sessuale che aveva insegnato alle sue figlie e non poteva capire la “troppa modernità” come la chiamava lei.

Nonno Gigi

Una volta, però, non mi annoiai affatto, perché iniziò a raccontare di come si era innamorata del mio nonno, che poi è stato il grande amore della sua vita. Lei era per mano alla sua madrina di cresima che la stava conducendo a prendere le paste per festeggiare quella giornata. In una stradicciola del paese, videro un bambino che stava facendo pipì contro il muro. La madrina lo apostrofò:
“Non ti vergogni farti vedere a fare la pipì dalla tua fidanzata?”
Ebbene, la mia nonna disse che se ne innamorò immediatamente: aveva sette anni. A tredici anni era già fidanzata e a diciotto si sposarono. Continuò poi con grande nostalgia a parlare di lui che morì quando aveva trentatre anni, nella guerra del ‘15/18 lasciandola con sette figli. Quando seppe della sua morte, si mise a letto e per otto giorni non volle più alzarsi, voleva solamente morire, ma una mattina disse che le parve di udire una voce che le sussurrò:
“Alzati, non puoi rimanere lì, ci sono i bambini da allevare.”
Ed allora lei decise che era arrivato il momento di farsi forza, si alzò e ricominciò con fatica a vivere.

Il tempo passava e allora io, già sposata, andavo con la mia mamma a farle la visitina: sui muri della cucina azzurra, ancora altri coperchi colorati, sulla mensola il vasetto e l’immancabile bacchetta. Qualche amica non c’era più, ma tre le erano rimaste e non mancavano di andare a trovarla.
Quando andavamo da lei aveva più di novanta anni e mi diceva che se non fosse stato per “quella gamba” lei si sarebbe sentita come una quindicenne. Aveva ragione perché aveva uno spirito moderno, s’informava su tutto e nulla le sfuggiva di quello che succedeva nel mondo….ma la troppa apertura sul sesso non le andava giù.
Ricordo quanta tenerezza nella sua voce quando parlava di questo suo grande amore, lei che non era la nonna dolce e con troppe smancerie; del resto la vita l’aveva resa dura e, nonostante la sua non fosse una famiglia povera, aveva dovuto sudare per potere allevare i suoi figli e portarli ad essere quello che erano diventati, magari con severità, ma poi tutti bravi scultori e soprattutto belli...come orgogliosamente

diceva lei!

A sinistra della foto, il primo è lo zio Gigi
poi zio Giovanni e zia Adele.

A destra il secondo è zio Bruno e la quarta la mia mamma
con parenti e un vecchio zio.
In questa foto mancavano zia Angela e zia Anna.
Era l'anno 1933 e l'anno successivo
i miei tre zii, essendo d'idee socialiste,
dovettero espatriare in Francia
e là rimasero, senza più potere ritornare
per dodici anni, infatti ritornarono
nel 1945.

A destra la mia mamma a quindici anni
assieme alla zia Angela che ne aveva due di più
nel 1925

....e le ragazze tutte serie ed ammirate perché bellissime, ed aggiungeva “Belle come il loro babbo”(e baciava il medaglione che portava sempre al collo con l'immagine del mio bel nonno)... queste sue figlie che faceva vestire dalla migliore sarta della città perché oltre tutto era molto ambiziosa.

Da sinistra la mia mamma, la zia Adele
la zia Anna e la zia Angela, tutte sposate e ancora giovani.
(in alto io e due miei cugini)

Da sinistra la zia Angela, la zia Anna,
la mia mamma e la zia Adele...
non più tanto giovani,
ma sempre belle .

Il grande amore della mia nonna mi ha fatto capire che
nella vita ci si puo' innamorare mille volte,
ma amare una sola e per sempre.



sabato 7 maggio 2011

NOTTE NEL PARCO TRA LUCI ED OMBRE

Agli amici l'augurio di un buon fine settimana
e di una notte serena
Bruna
Olio su tela--- (Bruna)

mercoledì 4 maggio 2011

ATTENZIONE

Ho ricevuto quanto segue dall’amico Cavaliere Oscuro del web

ATTENZIONE AL MALWARE DEL VIDEO DI BIN LADEN


In queste ore ,sta girando nel noto social network Facebook,un link malevole che può infettare pc e rubare dati sensibili.Questo link inviato da qualche vostro contatto ,vi invita a guardare il video dell'esecuzione di Bin Laden, ma dietro si nasconde un malware.Cliccandoci su, sarai indirizzato a un sito dove vi chiederà di copiare un codice javascript. Se segui la procedura infetterai il tuo profilo e manderai questo fake anche agli altri amici della tua lista di contatti.

Vi consiglio di far girare questa notizia e di rimuovere immediatamente il link ,se arriva nella vostra bacheca.