sabato 30 ottobre 2010

BUON FINE SETTIMANA

Auguro a voi tutti un
BUON FINE SETTIMANA
A presto,
un abbraccio
Bruna

lunedì 25 ottobre 2010

IL TESTIMONE DELL'AMICIZIA




Ringrazio Paoletta per avermi passato il testimone della

“Staffetta dell’amicizia”
che aiuterà, divertendoci, a farci conoscere un po’ di più….

PAOLETTA è del blog:
http://premi-terre.blogspot.com/

Dovrei passare il testimone ad altri 10 blog, ma non saprei a chi passarlo perché per me siete tutti amici cari, però se qualcuno vuole unirsi….


Ovviamente per passare il testimone bisogna rispettare alcune regolette... citate di seguito:

a) Creare un post inserendo il logo della staffetta

b) Postare e rispondere alle seguenti 8 domande:

1- quando da piccoli vi veniva chiesto cosa volevate fare da grandi, cosa rispondevate?

2- quali erano i vostri cartoni animati preferiti?

3- quali erano i vostri giochi preferiti?

4- quale e' stato il vostro piu' bel compleanno e perche'?

5- quali sono le cose che volevate assolutamente fare e non avete ancora fatto?

6- quale e' stata la vostra prima passione sportiva o non?

7- quale e' stato il vostro primo idolo musicale?

8- quale e' stata la cosa piu' bella chiesta ( ed eventualmente ricevuta) a Babbo Natale, Gesu' Bambino, Santa Lucia?


d) Passare la staffetta ad altri 10 blog, linkandoli

Ed ecco le mie risposte.

1) Teatro…anche se non sapevo cosa fosse, ma mi piaceva recitare e recitavo di tutto….poesie, canzoni, preghiere,tralci di giornaletti…insomma tutto quello che mi capitava…

2) Ai miei tempi non esisteva la TV. Un giorno mio fratello maggiore mi disse che in America, la radio non solo si sentiva parlare, ma era con lo schermo come essere al cinema …era la tv!!! In compenso leggevo “Il Corriere dei piccoli”
3) Ero vivacissima ed ogni gioco andava bene. Ho sempre amato i colori e il caleidoscopio mi affascinava, come pure “Il mondo”che consisteva nel fare una buchetta nella terra nella quale mettevamo petali,foglioline,fili d’erba a formare un quadretto, coprivamo con un vetro e sopra la terra…Poi lentamente, partendo dal centro toglievamo la terra ed....ecco il mondo colorato...

4) Non saprei dire anche perchè sono nata il 16 dicembre ed allora....si festeggiava tutto a Natale...Però negli ultimi anni ho ricevuto regali che ho molto gradito...


5) Teatro quando ero giovane, ma il mio babbo non ha voluto. ..."Mia figlia su un palco, MAI" ...Non è che in seguito poi non l’abbia fatto…Ad una certa età mi sono iscritta a corsi di teatro all’Università del Tempo Libero…e lì…mi sono molto divertita…

6) Ho fatto salto in lungo anche con successo....E pensare che ora devo stare attenta a dove metto i piedi….ahahahah

7) Amavo molto le musiche di Gershwin

8) Una bambola che potessi pettinarla senza che mi rimanessero in mano tutti i capelli...Ai miei tempi i capelli delle bambole erano attaccati alla testa con la colla.... con le conseguenze del caso...

Un abbraccio a tutti e...buon divertimento...

martedì 19 ottobre 2010

PER PAOLETTA

Cara Paoletta, sono andata nel boschetto
che chiamo il "mio pensatoio" e che è vicino a casa mia,
perchè sapevo che là,

nonostante fossimo in autunno,
avrei trovato qualche
fiorellino per il mazzolino
da regalarti per il tuo compleanno.
Dolce amica mia carissima....

eccolo, è piccolo e i fiorellini semplici,
ma i suoi colori e il suo profumo ti diranno
BUON COMPLEANNO
ed anche che

TI VOGLIO TANTO BENE.

mercoledì 13 ottobre 2010

I DUE LATI

Alcuni giorni fa nel blog di Paola- Polvere di stelle-
lessi la favoletta "Il lupo e la luna" che mi piacque molto,
perchè quella lupa che ululava disperatamente
in cerca del suo piccolo, mi commosse.
Il lupo che è sempre descritto come
il cattivo delle favole, c'insegna che
nessuno è mai tutto buono
e nessuno è mai tutto cattivo.
Il racconto che fa parte del mio libro
"L'Allegra Compagnia"
intitolato "I due lati",
vuole in qualche modo dire
che in ciascuno di noi vive
sempre un po' di bene e un po' di male.
Sono felice di dedicare a te cara Paoletta questo raccontino
perchè quel tuo post me lo ha fatto ricordare
ed anche per dirti che sei per me una cara amica
e che ti voglio bene.
I DUE LATI


Se le cose fossero andate come aveva programmato

il Topo Arturo, detto il “Festaiolo” per la sua mania di pensare sempre alle feste, forse non sarebbe incappato nell’avventura occorsagli, ma siccome non tutto il male vien per nuocere….


Si era svegliato di buon’ora ed aveva deciso d’andare a fare una partita a bocce col


Cuculo Gilbino e nel frattempo per parlare di una festa che aveva in mente, una festa mascherata.


I due si ritrovarono alla Piana Grande e iniziarono a bocciare con le nocciole.



Improvvisamente tutto si oscurò, nuvole minacciose si rincorrevano dal mare ai monti. I tuoni rimbombavano da ogni angolo del cielo, che i guizzi dei lampi rischiaravano a tratti.


Infine un diluvio si abbattè su tutta la zona. Ai due compagni non restò che darsela a gambe


Il Topo, fradicio dalla testa ai piedi, trovò riparo sotto ad una piccola tettoia che si trovava davanti ad una tana.


Improvvisamente si aprì la porta della tana ed usci la Volpe Guelfa, che con voce melliflua invitò Arturo:
“Cosa fai Topo Arturo? Perché non entri? Con questa pioggia che viene per traverso ti bagnerai tutto”.
Il Topo rimase perplesso, perché era molto diffidente nei confronti della Volpe che era una gran furbona, poi con tutto quello che si vociferava sul suo conto… che in compagnia della Faina Gigia rubava nei pollai e non solo .. e pare che assieme facessero anche strage di volatili…
“Grazie, ma sto bene anche qua sotto. Non voglio disturbarti”.
Ma Guelfa insisteva:
“Ci mancherebbe altro, non mi disturbi affatto. Entra, entra pure, ti potrai un po’riscaldare”.
Di fronte a tanta insistenza, il povero Arturo non sapeva che pesci pigliare, infine tremante, un po’ dal freddo e un po’ dalla paura, fece buon viso a cattiva sorte ed entrò.



Subito Guelfa lo fece accomodare vicino al fuoco e

e gli portò una bella tazza di latte fumante.
Immaginate lo sconcerto del Topo di fronte a tanta gentilezza, che non comprendeva se era disinteressata. Nel suo cervello c’era tutto uno scompiglio di supposizioni: sarà questo, sarà quello e non riusciva a darsi una risposta.
Improvvisamente si udì un pigolio proveniente da un angolo della tana:
“Pio, pio, pio..”
Arturo guardò con apprensione la Volpe, senza avere il coraggio di chiedere il perché della presenza di un pulcino in casa sua ed immaginava le cose più terribili.


La Guelfa prese il pulcino ed amorevolmente lo coccolò dicendogli:
“Dormi tranquillo, quello che senti è soltanto il tuono, ma fra poco tutto passerà e ci sarà l’arcobaleno che a te piace tanto. Ricordi l’arcobaleno, vero?” Poi, rivoltasi ad Arturo aggiunse:



“ Sai è un po’ scioccato povero piccolo. L’ho trovato in un pollaio il secondo giorno di Pasqua. Il pollaio era vuoto perché, essendo festa, la contadina aveva avuto molta gente a pranzo… e così lui era rimasto solo ed impaurito. Mi ha fatto tanta tenerezza perché, non sapendo chi ero, mi è venuto vicino pigolando e chiedendo aiuto. Così ho deciso di portarlo a casa mia e curarlo come un figlio. L’ho chiamato Donato”
Arturo non poteva credere alle proprie orecchie. Che fosse tutto uno scherzo? Non riusciva a concepire come un pulcino avesse potuto produrre una tale trasformazione nella Guelfa che aveva una fama così poco esemplare e raccomandabile.




Nel frattempo il cielo si stava rasserenando, la pioggia cessava ed Arturo, frastornato per quanto gli stava accadendo, ancora incredulo, ringraziò la Volpe per l’ospitalità e come un fulmine sparì verso casa, non vedendo l’ora di raccontare la sua avventura agli amici della Allegra Compagnia, che forse lo avrebbero preso per matto.
Durante tutto il giorno ripensò più volte a quello a cui aveva assistito e dovette ammettere, dopo lunga riflessione, che aveva ricevuto un bell’insegnamento perché, tutto sommato, ognuno di noi, per quanto la sua fama possa essere negativa, ha sempre una parte buona che puo’ uscire quando gli altri meno se lo aspettano. E, mentre si faceva la barba, si guardò con attenzione allo specchio e disse alla sua immagine:
“Qual è il tuo lato buono? E quello cattivo?”
Non ci crederete, ma non sa ancora darsi la giusta risposta.

giovedì 7 ottobre 2010

LE MIE FOTO

Ero rimasta talmente entusiasta
dei luoghi visitati
durante la mia vacanza,
che mi venne voglia di
dire a quei toscani, che
ancora non la conoscevano,
quanto era bella la Maremma.
Decisi d'inviare a
buongiornoregione.toscana
alcune fotografie...
e eccole....

Talamone e la Rocca Aldobrandesca


Dalla Rocca panorama con le Isole dell'Arcipelago Toscano.

*********

Ringrazio la Redazione di

buongiornoregione.toscana@rai.it

per averle gentilmente trasmesse.


venerdì 1 ottobre 2010

ESSERE NONNI

Anni or sono...quando i miei nipoti erano bambini, scrissi le nostre avventure e mi farebbe piacere fare partecipi anche voi con un piccolo tralcio tratto dal mio racconto
"Non fatemi ridere"

Federica (Kicca)


Lorenzo


....le estati con loro erano belle e divertenti....


"...Quando i miei nipoti Kicca e Lorenzo vengono per qualche giorno da noi perché dicono che sono stanchi di stare con quei “vecchi” dei loro genitori, (secondo loro la nonna, il nonno e la bisnonna sono giovani!!!) alla sera, aspettiamo che mio marito e mia mamma, si siano coricati, allunghiamo gli schienali delle poltrone del terrazzo grande, le mettiamo una vicina all’altra, poi, io nel mezzo, i miei “seviziatori” ai lati e mentre l’una mi prende sottobraccio da una parte e l’altro dall’altra , ci copriamo con un grosso plaid ed ascoltiamo i rumori della notte che per loro hanno un grande fascino. E’ proprio un momento magico perché oltre tutto abbiamo la fortuna di abitare in collina, tra gli ulivi, dove tutto è silenzioso e così riusciamo a percepire anche i rumori più piccoli. Oltre ai grilli dell’uva, a volte la civetta, a volte la volpe che cerca di imitare il cane, qualche gatto e tanti profumi soprattutto quello così delicato, ma intenso delle “belle di notte” e delle gardenie.
Dopo un po’ loro iniziano a farmi domande sulle stelle, sugli altri mondi. Vogliono sapere che cosa c’è dopo l’infinito ed allora iniziano a stringere forte le mie braccia perché tutto ciò che non riescono bene a comprendere li spaventa. Restano ancora un po’ in silenzio ed alla fine decidono che forse è meglio andare a letto. E qui viene il bello, perché tutti e due vogliono dormire con me nel lettone. Mio marito, che sa già come finiscono le cose (come si fa a dire no ai nipoti?) si è preso il suo cuscino e ormai russa tranquillamente in un’altra stanza.
Almeno, quando sono a letto, dormissero. Neanche per sogno. Incominciano a fare progetti per il giorno dopo e ridendo, si fanno venire le idee più strampalate perché a loro la fantasia non manca davvero.
Ridono al pensiero d’andare a chiedere l’elemosina a Venezia (chissà poi perché proprio a Venezia) e immaginano già come potrei vestirmi io e loro. Oppure come fare per farsi costruire dal nonno un carretto per portare i vecchietti a prendere il giornale, perché è giusto che siano sempre al corrente di quello che succede nel mondo… e mi par giusto! Indovinate chi dovrà collaudare il carretto? Naturalmente la nonna Bruna e chi se non lei. Alle mie proteste perché la strada per arrivare a casa nostra è ripidissima, di conseguenza c’è da immaginare la discesa…..loro dicono che magari potrò mettermi un foulard in testa così non mi spettinerò, come se questa fosse la cosa più importante. Si sbellicano poi dalle risate ricordando quel giorno che, mentre il nonno faceva la sua pennichella estiva, gli hanno pitturato le unghie dei piedi con lo smalto rosso. Lui non si è accorto di nulla, a dire la verità neanche io e quando si è alzato, ha infilato un paio di zoccoli ed è andato al bar a prendersi un caffè. Mentre stava seduto tranquillamente gustandosi la sua tazzina, è passato un suo amico il quale gli ha detto che non sapeva che lui, che aveva considerato sempre una persona seria, ad una certa età si fosse lasciato prendere da certi “vizietti”. Mio marito lì, per lì non ha capito il perché prendersi una tazzina di caffè, fosse considerato un “vizietto”, ma quando si è accorto che le unghie dei suoi piedi erano di un bel rosso fuoco, è scappato a casa, verde come un ramarro, gridando che non voleva essere considerato diverso da quello che in realtà è. A quella vista, sono stata presa da una crisi di riso, tanto che non riuscivo più a fermarmi. E così sono stata anche accusata di essere d’accordo con i due “sciaguratelli”. Figuratevi se potevo essere d’accordo con loro e fare uscire il capitano conciato a quel modo…Da quel momento, però, quando va a riposarsi il pomeriggio, chiude a chiave la porta della camera, perché non si sa mai!!!
Insomma, alla fine, ma proprio alla fine di mille nuovi progetti, e risate entrano nel mondo di Morfeo. Loro si, ma io? Io no, perché è proprio qui che inizia la gara di karate. E’ incredibile che pur dormendo, sappiano bene centrare le costole, i fianchi, il collo!!
Alle prime luci dell’alba decido che è meglio uscire dall’incubo, scappo e mi infilo nel letto con mio marito, il quale regolarmente commenta: “L’hai voluta la bicicletta? Pedala!!” Lo ammazzerei!! Ma ci rido anche sopra. Chissà, da buona “egoista”, quanto mi toccherà ancora pedalare. Del resto la vita va vissuta con un po’ di ottimismo, visto che ce n’è una sola, anche perché io non credo nella reincarnazione, perciò è meglio non amareggiarla con pensieri negativi, se è possibile....."



..intanto crescevano...






...crescevano




e... ora sono "grandi"




..."grandi"




...e mentre crescevano...si è aggiunta...
Elena Giulia, la mia cocchina
e sorella di Lorenzo.



Si, sono tutti grandi, ma per me, che sono la loro nonna,
rimangono sempre i bambini
con i quali stavamo ad ascoltare
i rumori della notte
e a parlare di stelle.