sabato 29 ottobre 2011

QUANDO LA NATURA SI RIBELLA


Scattando queste foto la cosa che più mi ha impressionato, oltre allo sfacelo in cui mi trovavo, era il constatare le persone, pensose, silenziose che si aggiravano lente in quella distesa di alberi trascinati dalla corrente e che coprivano il mare...Credo che tutti ci sentiamo come "ridimensionati" ed impotenti di fronte alla natura quando si ribella...



Quest0 è quanto il fiume Magra ha portato nel mare
di Marinella e Marina di Carrara, ma la grande tragedia è avvenuta prima ad Aulla in Lunigiana, dove la città ha subito danni incalcolabili.



Dobbiamo portare la nostra solidarietà a questa terra così martoriata.

giovedì 27 ottobre 2011

MARCHETTI AUTORE DI FASCINATION


Ecco chi era DANTE PILADE FERMO MARCHETTI...un mio concittadino il quale ha composto la celebre FASCINATION che ha fatto da colonna sonora anche al film ARIANNA....ecco perchè dicevo che tutti conoscete questo suo celeberrimo, romantico walzer lento.


"Quando sono sola con te
io più non mi sento
padrona di me,
ti vorrei parlar,
ti vorrei baciar,
ma ti guardo solo
negli occhi sognando.
Cosa tu mi dici non so,

cosa fai di questo
mio cuore
non so,
ho bisogno sempre
di questo mistero
sol per te così
vivrò"
Questo che segue è quanto ha scritto il Prof. Baruffetti di Massa, il quale in un sito aveva trovato l'errore che spesso viene fatto nell'attribuzione di questo brano.

"Ho trovato nel vostro sito un errore (probabilmente derivato da un sito canadese dedicato ai testi per musica) secondo cui il celebre valzer di inizio '900 "Fascination" sarebbe stato composto da Maurice Ravel sotto lo pseudonimo di F.D.Raoul Marchetti.
Per correttezza di informazione e per salvaguadare un mio concittadino che faceva il mio stesso mestiere, vi posso dire (all'occorrenza fornendovi tutte le indicazioni necessarie) che Fermo Dante (non Raoul) Marchetti non è uno pseudonimo.
Corrisponde ad una persona reale, un musicista italiano, Dante Pilade Marchetti, nato a Massa il 28 agosto 1876.
Come consueto da noi veniva chiamato (in casa, ma anche in qualche documento legale) con altro nome, Fermo…la famiglia aveva qualche idea politica....
Studiò musica a Massa e La Spezia, ove di diplomò, presso la scuola di musica locale, in Pianoforte, Composizione e Violino.
Divenne primo violino nell'orchestra del teatro Carlo Felice a Genova, ove fu apprezzato da Verdi, Puccini, Mascagni e dal compositore francese Jules Massenet che lo invitò a recarsi a Parigi.
Qui ottenne ben presto successo (anche economico) come compositore e direttore di orchestre nei locali di Montmartre, al punto di poter aprire una casa musicale ("Edition Musicales Marchetti - ouvert a Paris, 22 chaussée d'Antin")che sopravvisse fino alla Seconda Guerra Mondiale, per essere chiusa poi per danneggiamenti vari durante l'occupazione nazista.
Morì a Parigi l'11 giugno 1940.
Il brano "fascination" è del 1904 e diventò il motivo più ballato di inizio secolo, apprezzatissimo anche alla corte italiana che invitò il nostro e la sua famiglia ad una udienza privata in cui venne insignito di una onorificenza.
Marchetti compose inoltre decine di "ballabili" (valzer, valzer cantati, minuetti, marce, galop, in perfetto stile "belle epoque"), ma anche Ave Maria, O salutaris Hostia (a 2 vv)
Fascination venne composta inizialmente in versione strumentale: quando divenne popolare la "vedette" di uno dei suoi locali, Paulette d'Ardy, lo costrinse ad accettare un testo approntato per lei da Maurice de Feraudy, membro della Comedie Francaise.
Spero che questo possa essere di un certo interesse, prima che si propaghi in maniera definitica l'errata attribuzione a Ravel che ha ben altri titoli per essere celebre..."
Pietro Baruffetti - Massa - docente al Conservatorio di La Spezia

mercoledì 26 ottobre 2011

INDOVINELLO

MARCHETTI...




non so perchè, ma ho la sensazione che pochi di voi sanno chi è questo...personaggio, mentre, sono convinta, che tutti voi... conoscete.....una sua bellissima.....
Chi é?

martedì 18 ottobre 2011

MISSIONE GINNY

Circa tre anni fa, una giornata autunnale così limpida invitava a fare una bella passeggiata a Punta Bianca,

sulle colline di Bocca di Magra , dove l’occhio puo’ spaziare sulle Alpi Apuane e sul mare che va dalla Spezia a Livorno…

Non poteva sfuggirmi l’occasione di fare qualche foto!
Il fiume Magra pareva passeggiare in tutta la piana di Sarzana


Le Alpi Apuane, bellissime nella loro maestosità e sulle cime la prima spruzzata di neve si confondeva con il candore del marmo


Scendendo in una mulattiera , dopo avere costeggiato un muro...


...improvvisamente…una piccola lapide dove la pietà umana aveva posto delicati fiorellini

Provai una stretta al cuore perché immaginai fossero giovani, che avessero certamente una famiglia…e quali potessero essere i loro ultimi pensieri... di fronte a questa natura meravigliosa che mai più avrebbero rivisto


....non avrebbero più rivisto un sole così

..forse questa sarà stata la loro ultima immagine...


Missione Ginny…Mi chiesi cosa potessere essere stata questa missione. Mi venne in aiuto mio marito che mi spiegò che erano due ufficiali e tredici soldati che facevano parte di un battaglione delle forze armate Usa, che aveva il compito di far saltare un tunnel ferroviario tra Bonassola e Framura , utilizzato per rifornire le truppe tedesche impegnate nel fronte di Cassino.
La notte, il gommone su cui erano i giovani per compiere la missione, fu trasportato dalla corrente in una cala che non era quella preventivata. Vestivano ancora con le divise e furono avvistati e catturati da una formazione di soldati fascisti della Repubblica Sociale Italiana e da soldati tedeschi.
.

Furono interrogati , ma nessuno fu giudicato da un tribunale e furono condotti a Punta Bianca e fucilati, violando le convenzioni internazionali di Ginevra sui prigionieri di guerra.

Erano tutti giovanissimi e rivederli in questa foto che li ritrae inconsapevoli della sorte che li attendeva, fa stringere il cuore e dire una volta di più che le guerre portano solamente dolore, perchè non c'è mai una guerra giusta.




“Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano.” (Italo Calvino)



sabato 8 ottobre 2011

UNA VITA BREVE MA INTENSA

Combattivo, desideroso di uscire da quel groviglio di avversità che si sono abbattute sul suo corpo fin dalla giovane età. Ha conosciuto il gene della depressione familiare, poi il tifo, poi la tubercolosi. La propensione e l’amore per il disegno lo fanno iscrivere alle migliori scuole di Belle Arti dove conosce il profumo della bellezza del movimento impressionista, con un’attenzione particolare per un Cezanne attento anche ai profondi, interiori misteri del pensiero. Ma Modì era Modì e quella bellezza andava cercata in un mondo primitivo, fuori dagli schemi, forse un tentativo di rivincita del bene sul male. Trasferitosi a Parigi in quella Montmartre, centro indiscusso dell’arte mondiale, conosce i grandi di allora, da Picasso ad Apollinaire, da Derain a Juan Gris, da Brancusi a Soutine. L’alcool e la droga sono le sue medicine, forse per ritrovare le forze per rimanere in gioco, forse perché l’amore per continuare che solo un artista conosce è incontrollabile e scatenante. Si dedica subito alla scultura con quelle teste e quei visi che segnano l’appartenenza ad un altro mondo primordiale quasi fuori dalla civiltà. Ma la malattia incombe e le polveri delle sculture non perdonano. Il passaggio alla pittura è una delle cose più commoventi per un amante dell’arte. Quei colli, quei visi allungati così imperfetti da entrare nel mondo percepibile della perfezione, la bellezza dominante di quegli occhi, la compostezza delle mani, delle braccia, il nudo femminile, mai volgare, mai offensivo, con quella dignità che allora scaturiva in quei dipinti ma che gli venne riconosciuta se non con il passare degli anni. E poi l’amore per le donne, queste donne che fanno da sempre girare il mondo, che modificano il blu verso il rosa in Picasso , il grigio verso il bianco in utrillo, la bellezza e l’espressività che volge alla purezza in Modigliani. Assolutamente commovente quell’amore per la sua amata, che non accetta il decorso del male, che si dispera per la morte dell’amato, che rivuole ciò che le appartiene: quell’amore per il suo Modì, non può finire e per lei il suicidio assume il decoroso valore della rivincita dell’equo, del giusto, sulla sofferenza, sul dolore. Ora riposano in quella pace eterna, sicuramente mano nella mano, onorati dalla bellezza quasi inconcepibile di quella pittura, ma che porta verso il divino. (Maurizio G. )


Ringrazio yuk per questi suoi profondi pensieri che onorano una volta di più questo Grande Artista. Le parole di Maurizio ci fanno capire che Modì pur essendo morto in giovane età e dopo una vita travagliata e sregolata, ha avuto ciò che voleva e desiderava.."una vita breve, ma intensa".





Un rapido lampo sfolgorante


Aveva un sorriso così gentile che non gli si poteva rifiutare nulla. Aveva l’aria di un giovane Dio vestito da operaio alla domenica…Forse Amedeo tremava di freddo, di alcool e di disperazione sui boulevards di Parigi, ma la sua mano mai tremò sulla pagina o sulla tela.





Autoritratto


"Dal fango me ne vado, ormai conosco la vita, fra un istante sarò solamente polvere" (Modì)

Alice
ragazzo con cappello
Non cessò mai di essere attratto dalla gente e la ritraeva, per così dire, con abbandono, incalzato dall'intensità del sentimento e della visione.


Ritratto a Paul Guillaume


"Non aveva amatori e nessun altro artista o poeta lo prendeva seriamente.
Ridevano dei suoi disegni, dimostrando poca importanza per i suoi quadri e gli “amici” di allora non erano gli stessi che poi si rivelarono in seguito quando divenne famoso." (Guillaume che fu il primo a credere in lui)


Modigliani- Jaques e Berthe Lipchitz-


"Beveva e diventava furioso dopo un bicchiere, ma davanti alla tela non fu mai furioso."
(Lipchitz)


Ritratto a Pablo Picasso-
La leggenda racconta che in letto di morte Picasso chiamò più volte il suo nome e,
anni prima, a chi gli domandò chi fosse il più grande pittore lui rispose.. "Non saprei rispondere, ma quello che di sicuro posso dire è che uno dei pittori che ho maggiormente temuto e rispettato fu Amedeo Modigliani"


Donna con bambino


"La vita è un dono: dei pochi ai molti: di coloro che sanno e che hanno a coloro che non sanno e che non hanno ." (Modì)

Jeanne Habuterne


“Color d’amore e di pietà sembianti
non preser mai così mirabilmente
viso di donna, per veder sovente
occhi gentili o dolorosi pianti,
come lo vostro…” Dante


"..Dipingeva Jeanne con tutta l'intelligenza e la dolcezza di cui era capace.."



"La sua era un'arte di sentimento personale. Lavorava con ardore, schizzando un disegno dopo l'altro senza fermarsi a correggere o a riflettere. Sembrava che lavorasse mosso esclusivamente dall'istinto, che aveva tuttavia assai fine e sensibile"(Lepchiptz)

"Quella forma semplificata a perdita di carezza" (Franchi)



"Il tratto è la bacchetta del mago, sapersene servire è proprio del genio-"(Modì)

...il colore ridente dei suoi nudi così sessualmente schietti .










Jeanne Habuterne
Jeanne lo amò perchè egli si lasciava amare






"Un collo pallido com'è quello dell'amore"
Ritratto-Jeanne Hebuterne- Ci guarda chinando la testa, accarezzata dal segno con cui Modì, amorosamente, decisamente, la racchiude...
quasi una lettera d’amore…sussurra e mormora come chi sussurra le parole ardenti accarezzando l’essere amato...

(Jeanne Hebuterne)
Modì spesso le ripeteva..“Il tuo vero dovere è di salvare il tuo sogno”
..Jeanne lo rispettò fino alla fine, salvando il suo amore,


e, donna della sua vita, legata all’artista
in maniera inscindibile, seguirà il suo amato...

giovedì 6 ottobre 2011

DEDICATA A TUTTI COLORO CHE AMANO IL MARE



MARE E PENSIERI
La salsa aria frizzantina
penetra nei miei pensieri
rendendoli fluidi,
come leggera corrente di fiume
all’abbraccio del mare.
E invidio lui, mare,
nella sua libertà,
signore delle acque,
e mai solo.
Ma i girovaghi pensieri
lui coglie
di chi, in solitudine,
della sua compagnia
è alla ricerca.
Sulla bisbigliante musica
delle onde,
ogni pensiero scivola.
Prende forma un rosso,
fantastico ed estatico mondo.
Come nei sogni volteggio,
sorda alla solitudine,
scacciando lo smarrimento
del fluire del tempo.
Mi specchio nel mio piccolo
invalicabile tramonto,
consapevole che,
continuerà a risplendere
quel sole fuggente,
nell’ultimo abbaglio di orizzonte.




(Bruna. T )

martedì 4 ottobre 2011

FRANCESCA E FRANCESCO

A tutte le Francesca e a tutti i Francesco MILLE E PIU' DI MILLE AUGURI DI UN

FELICE ONOMASTICO....
e aggiungo un bacio con lo schiocco. Bruna