giovedì 2 maggio 2013

CIAO A TUTTI

Anche quest'anno il primo maggio è passato lasciando dietro di sè tutti i problemi inerenti al lavoro, soprattutto lavoro che manca ai giovani. Tutto questo è preoccupante e mette tristezza perchè quando i giovani non hanno speranze per il loro futuro la cosa fa male...non si deve togliere la speranza a nessuno, tantomeno ai giovani. E allora voi direte...ma che c'entra postare fiori? Lo faccio come primo passo verso la speranza perchè quella non deve mancare mai, nonostante tutto.
Un abbraccio Bruna
 
 

 
 
 
 
 


mercoledì 1 maggio 2013

PRIMO MAGGIO- " CAVATORI, OVVERO...IL PERICOLO E' IL MIO MESTIERE"

È uno scenario di terribile bellezza, quello che vedi anche quando sei nella spiaggia versiliana, in acqua a fare il bagno e ti sembra impossibile: dal mare, guardi le Alpi ... Apuane. Belle, ma luogo di fatiche, di anarchismo e spesso di morte...
Quest'anno il primo maggio vorrei dedicarlo ai cavatori ,  uomini della mia Terra, gli Apui, coloro che spesso hanno lasciato la loro vita su questa montagna per un tozzo di pane..Gente rude, quella del cavatore perchè il suo è sempre stato un mestiere molto rischioso, specialmente molti anni fa, quando l'estrazione e il trasporto del marmo verso valle venivano fatti con mezzi rudimentali.
Un cavatore di altri tempi, dopo la fatica che si sfama con poco pane e nessun companatico.. 
 ...La paura era sempre presente...
 un momento di pausa per la vecchia foto...ricordo.. di questi uomini coraggiosi
scalpellini 
pronti a squadrare i massi caduti con la varata 
il trasporto in impervi sentieri delle funi per il trasporto a valle dei massi  
la lizzatura...il pericolo più grande 
il più temuto
perchè le funi potrebbero cedere trascinando blocchi e uomini
Col passare degli anni, le tecnologie hanno cambiato la cava. L'hanno resa più accessibile e soprattutto meno pericolosa.
Meglio precisare: meno pericolosa rispetto com'era una volta, perché la sicurezza in cava è un obiettivo purtroppo ancora lontano da raggiungere...basti pensare che i blocchi vengono ancora trasportati a valle  su grandi camion in sentieri come questi...
I
Il Grande Michelangelo veniva in queste montagne per scegliere i massi più candidi per le sue opere immortali 
e chissà che per la sua meravigliosa Pietà non sia stato ispirato dal dolore di una madre che stringeva il figlio morto  trascinato da un masso