sabato 26 giugno 2010

RICORDI IN SOFFITTA

Dove "vive" l'Allegra Compagnia


tra cipressini, ginestre, rocce e macchia mediterranea


Sei anni fa, quando la mia nipotina Giulia perdette il primo dentino,
le feci credere che, nella collina dietro casa nostra,
viveva una comunità di animaletti di tutte le specie,
che festeggiavano i bambini ai quali era venuta una "finestrella" in bocca.

Mandavano un regalino per dire loro
che erano diventati più grandi.
Erano animaletti speciali perchè amavano la natura, credevano nell'amicizia
e nella solidarietà.
Non pensavo che avrei finito per scrivere un libro,
quasi un diario,
per raccontare le avventure
di questi amichetti
e quello che segue è uno degli episodi
che s'intitola...


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RICORDI IN SOFFITTA




La Tartaruga Albina, quel giorno di settembre, aveva un forte torcicollo, perchè non era più giovincella e ogni tanto, le uscivano certi acciacchi dovuti all'età.La sera prima, però, testona, non aveva voluto mancare al coro dei "Grilli Canterini"ed il freschetto le aveva giocato quel brutto scherzo. Pensò allora, che la cosa migliore fosse quella di restare in casa, ma doveva trovare qualcosa per passare il tempo.
Decise così d'andare




in soffitta, che da troppo tempo aveva trascusato,
per rovistare tra le sue carabattole, insomma vedere di mettere
un po' d' ordine.
Aprì la porta e si presentò un certo abbandono. La polvere copriva tutto .

Spalancò il lucernaio
per fare cambiare l'aria e per avere più luce.






Fu allora che attirò la sua attenzione una vecchia cartella di cartone marroncino.
Una cartella che lei aveva dimenticato per tanti anni lassù su una mensola.
La tirò giù. Aveva ancora il suo caratteristico odore.
Con mani tremanti l'aprì e prese da dentro





un quaderno con la foderina nera lucida e le pagine bordate di rosso;
poi pennini arruginini ed ancora macchiati d'inchiostro, una matita spuntata,
una gomma consumata...un fiore secco.
Che emozione...La nostalgia le dava quasi un senso di soffocamento.
Iniziò a sfogliare il quaderno a grossi quadretti.
In alto a destra, una mano adulta aveva scritto
Matteria 1 ottobre 1940.
In quel primo foglio, in ogni quadretto vi era una stanghetta
trasversale, che una piccola mano ancora inesperta,
aveva tentato di fare nel modo migliore,
al suo primo giorno di scuola.
Alla Tartaruga Albina, come in un film scorsero
davanti agli occhi, i primi nove anni della sua vita.
L'avevano portata in quel luogo piccolissima
ed era cresciuta, spensierata, libera e felice

delle scorribande nei prati e nei boschi in primavera e in estate



e delle corse sulla neve che spesso copriva tutto,

in inverno




C'erano piccole cose che potevano renderla felice,
come la scoperta, al primo teporino, di una violetta
nata tra l'erba ancora secca, ma al riparo di una siepe...





o come riuscire a scovare, assieme a suo fratello,

un piccolo fiore di bucaneve
spuntato a fatica di sotto quella coltre bianca,
che aveva coperto tutto, ma protetto da un masso:
era l'unico piccolo fiore che erano riusciti a trovare,
ma che volevano portare alla loro mamma



che quel giorno aveva regalato loro un fratellino.

Nelle narici aveva ancora il profumo delle rosse fragoline di bosco,




negli occhi il colore e la pelosità
degli anemoni e dei tulipani selvatici, che quasi toccavano il terreno
tanto il loro gambo era corto...



.nelle orecchie il sibilo del forte vento del Carso..



e la parola...nevica.....
Poi tutto questo improvvisamente
finì, perchè la pazzia dell'uomo puo' fare cambiare le vite.


Era la GUERRA che trascinava dietro di sè, le privazioni
la paura, la fame, la morte.
Tutto lassù fu abbandonato per salvarsi:
la casa dov'era vissuta,


il suo coniglietto nocciola,
la sua amica di banco Natalia...
e là, fu lasciata per sempre, la sua spensierata fanciullezza.
Albina fu presa da una profonda emozione ed allora, preferì chiudere quel quaderno,
riporre tutto nella vecchia cartella: il quaderno, i pennini, la matita spuntata
la gomma consumata, il fiore secco ed il libro di prima elementare,
sulla cui copertina, spiccava ancora, seppure igiallita



una figura con una grossa testa pelata...
Ripose la cartella nella mensola più alta,
chiuse la porta della soffitta
e mentre scendeva le scale,
dentro di sè penso che non si puo' ritornare indietro.
Il tempo scorre, anche se puo' rimanere il dolore
di una fanciullezza felice, interrotta
da chi ha provocato e voluto


una guerra.

Lei, però, si riteneva fortuna, perchè viva,
ma dovette costatare che le guerre non finivano mai
perchè da qualche parte del mondo
ancora esistevano....
e chissà quante fanciullezze serene,
sarebbero state troncate, a causa di quei
"Grandi della Terra",
che possono arrogarsi il diritto
di scippare i bambini, dalla possibilità
di essere felici.
La Tartaruga Albina che però, nonostante tutto, era
una inguaribile ottimista, aveva fatto suo il motto:



IL SOLE DI OGGI NON E' UGUALE A QUELLO DI IERI E NEPPURE
A QUELLO DI DOMANI.



domenica 20 giugno 2010

PICCOLI PENSIERI PER VOI

Piove.....
e......
....ripiove....


ma per addolcirvi la domenica
vi regalo
qualche fiorellino che potrete prendere

Vi piacciono i fiorellini azzurri?


o quelli misti



e che dire di un bel rosso hibiscus?
A voi la scelta.

Da parte mia un abbraccio
e corro a votare contro la legge bavaglio che vogliono imporci
anche sui blog

Bruna

mercoledì 16 giugno 2010

ALBA E TRAMONTO

Fin dalle origini del mondo
il sole è sempre sorto ed è sempre tramontato

Alba
e
tramonto
sono due punti fermi sui quali possiamo sempre contare.
Ogni giorno è per noi una nuova opportunità
sta a noi decidere cosa farne.

venerdì 11 giugno 2010

IL FIUME DI NOME FRIGIDO


Amo molto i fiumi che paragono alla vita...e come la vita di ciascuno di noi, teneramente nascono, e tra momenti belli, difficoltà che possono trovare nel loro cammino, giungono sempre alla meta finale.

Il fiume della mia città si chiama Frigido. Nasce tra queste montagne così selvagge, che sotto l'aspetto tetro, nascondono il bianco oro.

Alcuni giorni fa sono andata dove piccolissimo nasce



trasparente, tenero come un bambino,

nel suo candido letto

tra rivoli e rivoletti


scende verso il mare



Nel suo cammino diventa sempre più grande


e sempre più bello in compagnia di felci e fiorellini


quasi un sogno le sue pozze sotto le fronde


poi tra candidi ciottoli


e cascatelle blu



si lascia alle spalle la montagna da cui è nato



.... Ormai giunto alla meta,

con guizzi cangianti,

giochi con le ultime ombre.

che il tramonto malinconico disegna

sui muri delle case...
(Da la mia poesia "Il fiume")


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Durante la mia passeggiata ho pensato a voi e da qua vi mando un ciaoooooo




domenica 6 giugno 2010

CON COLORI E PENNELLI

Chicca e il cellulare

Dolce Toscana


Una collina


martedì 1 giugno 2010

ESTATE

Finalmente è arrivata l'estate
e l'augurio che vi faccio
è che sia, per voi tutti,
festosa e solare.
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Notte D'estate
Calda notte.
Ebbra di profumo
di gardenie.
Di sussurri
che giungon con
l'odore del mare.
Passi leggeri
d'innamorati.
Che mai finiscono
di raccontarsi.
(Bruna)




Notte d'estate

L'acqua della fonte
suona il suo tamburo
d'argento.
Gli alberi tessono
il vento.
E i fiori lo tingono
di profumo.
Una ragnatela
immensa
fa della luna
una stella.
(Federico Garcia Lorca)