venerdì 31 luglio 2009

GRAZIE AGLI AMICI












le amiche



Con emozione, arrivata da poco in questo mondo, ho ricevuto alcuni premi. Desidero ringraziare tutti gli amici che mi hanno onorato di un premio,
che a mio volta regalo a tutti coloro che mi seguono con tanto affetto.
Un abbraccio stretto, stretto a tutti Diana Bruna





mercoledì 29 luglio 2009

IL MITO DI ARACNE

( John William Waterhouse)
Aracne, figlia i un tintore, era molto nota per la sua grande abilità nella tessitura. Le sue opere erano di una bellezza senza pari per tutta la grazia che vi profondeva. Le donne venivano da ogni parte per ammirare le sue tele. Molto orgogliosa di questa sua arte, ebbe però l’ardire di sfidare la grande Atena, che aveva fama di essere la più grande tessitrice sia degli dei che dei mortali.

(Diego Velasques)
La dea che si era presentata ad Aracne sotto spoglie di una vecchia, inutilmente cercò di dissuadere la giovane dal volere sfidare Atena, ma Aracne di rimando, disse che se la dea poneva il suo rifiuto era perchè temeva la sconfitta
(Gustav Klimt)

al che Atena, colma d'ira, si rivelò in tutta la sua grandezza ed aprì la sfida

(Luigi Sabatelli)



L’una di fronte all’altra, iniziarono a tessere le loro tele. Apparvero scene bellissime. Atena rappresentò i dodici dei dell’Olimpo in tutta la loro maestà e le sconfitte dei mortali che avevano osato sfidarli, poi le sue grandi gesta e tutti i poteri divini che le erano propri come dea.

(Mattaeus Merian)


Aracne, con grandissima abilità, seppe rappresentare gli dei, demitizzandoli, soprattutto in quegli amori che non facevano loro onore. Poi i tradimenti, gli inganni a danno dei mortali in balìa dei capricci divini, e soprattutto gli amori illegittimi di Giove. Le figure erano talmente perfette e parevano talmente reali, che sembrava uscissero dalla tela.
(Giorgio De Chirico)

Finito che ebbero anche Atena dovette ammettere che il lavoro di Aracne poteva superare il suo in bellezza. E all’espressione beffarda della fanciulla, presa dall’ira , deturpò il viso della ragazza e stracciò in mille pezzi quella bellissima tela



Il gesto della dea sconvolse la mente della giovane che si sentì oltraggiata.Tentò d’impiccarsi ad un albero. Atena non le permise di morire, ma condannò lei e tutta la sua progenie, a penzolare dallo stesso albero ed a tessere non più con le mani, ma con la bocca le tele, tuonando: “ Poiché sei tanto brava a ricamare, quanto irrispettosa ed impertinente, tesserai per tutta la vita il filo della tua vanità”

(Louise Bourgeois)

Fu così che Aracne fu trasformata in ragno dalle lunghe zampe, costretto a filare la sua fragile tela, ordito senza trama, ricamo senza colore.




(Edgar Degas) "Lo stupro"


L’errore d’Aracne è solo apparentemente l’orgoglio per la propria arte (che è pienamente giustificato, del resto è lei che vince la gara), in verità lei, donna mortale, racconta sulla tela una storia pericolosa che è quella delle donne stuprate da dei, e in particolare da Giove che spesso si tramuta in bestia (torello, cigno ecc.) per meglio, con l’inganno, giungere ai propri fini.
Se il mito istruisce, come è istruttiva la tela di Aracne, allora dice a noi donne che unite, possiamo insegnare a noi stesse, all’interno del potere dell’arte, le forme della resistenza. Non dimentichiamo che le donne venendo a vedere le sue tele, avevano creato una piccola comunità, dove Aracne ne era il centro.
Inoltre lo stesso mito testimonia contro se stesso, perché se l’arte di Aracne fosse stata così debole, non sarebbe stata repressa con così tanta violenza.


(Foto ripresa da immagini Google)

Il tempo continua a scorrere, ma.........poco cambia sotto le stelle....

(Tutte le immagini sono state da me tratte dal weeb)








sabato 25 luglio 2009

MARE


Amaro, tormentato elemento

come dolce diventi,
quando tenero lambisci
ed accarezzi la sabbia,
per poi ritrarti
in mille rivoli,
timoroso
per avere troppo
osato.

(Diana Bruna)

(foto Diana Bruna)


venerdì 24 luglio 2009

PETIZIONE PER UNA VITA CARCERARIA PIU' UMANA

Ho ricevuto l'invito da parte di Sirio ed Adamus per pubblicare quanto segue. Lo faccio con vero piacere e con la speranza che possa cambiare qualcosa.
23 luglio 2009

IL SILENZIO NO !
Cari lettori, vi invito ad inviare questa lettera al ministro della Giustizia,onorevole Alfano.Ho raccolto l'invito che mi ha fatto l'incarcerato e che riguarda il caso di Niki Aprile Gatti e la battaglia che la sua mamma,Ornella Gemini, sta conducendo per conoscere la verità su quanto successe in quel maledetto carcere.Oggetto: ISPEZIONE CARCERE DI SOLLICCIANO –FI-Al Ministro della Giustizia
On. Angelino Alfano
E per conoscenza
Onorevole Ministro della Salute, del lavoro e delle politiche sociali, Onorevole Ministro dell'ambiente e della tutela del Territorio, Onorevole Ministro Delle Pari Opportunità.
Onorevole Ministro Angelino Alfano,
chi le scrive è un cittadino italiano che non può rimanere inerme di fronte alle notizie allarmanti diffuse sulla Casa Circondariale di Sollicciano (Firenze).
Nell’arco di poco più di un mese sono morti piu’ di tre detenuti, ma questi che Le elenco sono “da accertare”:
24/04/2009 IHSSANE FAKHEDINE DI ANNI 30 CAUSA “DA ACCERTARE” 11/06/2009 ANNA NUVOLONI DI ANNI 40 CAUSA “DA ACCERTARE” 07/07/2009 DETENUTA DI PISA DI 27 ANNI CAUSA “DA ACCERTARE”
A queste terrificanti notizie mi preme aggiungere e sottolineare il caso di Niki Aprile Gatti , morto il 24 giugno 2008 sempre nel carcere di Sollicciano in circostanze sospette e tutte da chiarire.
Niki Aprile Gatti era incensurato ed era in CUSTODIA CAUTELARE!
La madre Gemini Ornella, nel tentativo di fare chiarezza, ha scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano(pregandolo di attenzionare Lei), è aperto presso il Tribunale di Firenze un procedimento di opposizione all'Archiviazione per “suicidio” ed inoltre è stata inoltrata un’ Interrogazione Parlamentare, i cui dati vengono di seguito riportati.Seduta di annuncio:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01301Dati di presentazione dell'atto Legislatura:Seduta di annuncio N.162 del 20/04/2009FirmatariPrimo firmatario:CONCIA ANNAPAOLAGruppo:PARTITO DEMOCRATICODatafirma: 20/04/2009Commissione assegnataria: IICOMMISSIONE(GIUSTIZIA)DestinatariMinistero destinatario:MINISTERO DELLA GIUSTIZIAAttuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 20/04/2009Stato iter:IN CORSO
Si può tacere di fronte alla morte di un ragazzo? Si può tacere davanti a morti classificate “da accertare”?
Onorevole Ministro,
nessuno ha risposto! Anche Lei non ha risposto all’interrogazione Parlamentare! Le Istituzioni tacciono … e il silenzio,a distanza di un anno,comincia ad essere eloquente!
Le chiedo formalmente di ricercare le responsabilità e chiarire le tante incongruenze divenute dolorose per famiglie che attendono la Verità!
La situazione di Sollicciano ,oltre all’anomalia delle morti da accertare, le quali si ripetono ciclicamente, è grave anche per la capienza tollerata, perché è stata abbondantemente superata, costringendo i ristretti a condizioni di vita in cui i diritti umani fondamentali vengono ignorati.Al sovraffollamento si accompagnano altre carenze che non sono degne di un Paese civile. (ricordiamo la frase di K. Popper “Il grado di civilta' di un Paese si misura dalle condizioni delle sue carceri” )
Ritengo,pertanto, necessario dover sottoporre nuovamente e con rinnovata urgenza, alla Sua attenzione, il caso di questo giovane Niki Aprile Gatti (è ormai trascorso piu’ di un anno per la sua famiglia…),augurandomi che Lei voglia prendere in considerazione con la tempestività che indubbiamente merita, questa incresciosa situazione.
A seguito di queste considerazioni, che sono certo da Lei condivise, Le chiedo quindi di intraprendere con urgenza tutte le iniziative necessarie affinché il nostro paese possa così colmare il ritardo che lo sta caratterizzando nell’accertamento della verità e nell’applicazione della giustizia.
Le chiedo di intervenire innanzitutto a tutela della garanzia dei “diritti delle persone” che si trovano nelle nostre carceri, ed in particolare date le estreme condizioni in cui verte, Sollicciano, del personale che vi opera, e per sollecitare azioni efficaci rispetto alle tante criticità presenti. In riferimento alle notizie sul carcere di Sollicciano, Le chiedo, con urgenza, una specifica ispezione per verificare le condizioni dei detenuti che, solo per il fatto di essere ristretti,non cessano di essere prima di tutto “esseri umani” e in quanto tali portatori di diritti umani!
Compito di questa Ispezione che Le chiedo, non è avvalorare o smentire una tesi, ma stabilire la Verità.
Voglio ricordare quello che disse l’Onorevole Sandro Pertini, che in galera passò lunghi anni:
-“ Ricordatevi quando avete a che fare con un detenuto, che molte volte avete davanti una persona migliore di quanto non lo siete voi.”
Confidando nell’accoglimento di questa mia richiesta, resto in attesa di un Suo cortese riscontro.
Con deferenti cordiali saluti e ossequi.(nome e cognome)
Facciamoci sentire ancora!Qui sotto trovate il link da utilizzare per mandare questa
mail.http://www.camera.it/altresezionism/1568/1567/email.asp?recipient=alfano_a@camera.it

mercoledì 22 luglio 2009

UNA GIORNATA AFOSA

Foto di Diana Bruna
NUVOLA


Gialla nuvola solitaria,
allungata come miele.
Scultura in cielo
che copre la distesa
del paesaggio
reso immobile
da un’afa incolore.
E la solitaria cicala
che monotona canta
all’estate,
rendendo ancora
più monocorde
la già tanto tediosa
e greve giornata.
Nostalgia di primavera,
dolce stagione,
dove l’azzurro venticello
gioca con le gemme
e dialoga con i sogni
di chi attende
un’altra estate.
(Diana Bruna)

venerdì 17 luglio 2009

CLIZIA E SOLE

Paul Rubens

(Frederic Lord Leinghton)





Clizia abbandonata dal Dio Sole (Charle De la Fosse)


Clizia, una giovane Ninfa, innamorata di Apollo, lo seguiva ininterrottamente mentre lui guidava il suo carro infuocato in tutto l’arco del cielo. Inizialmente il Sole fu lusingato ed anche intenerito da così tanta devozione e contraccambiò il sentimento, tanto che finì per sedurre la giovane Ninfa.
Ma ben presto rivolse il suo amore alla bella Leucotoe divenendone l’amante.
Clizia, gelosissima per vendicarsi dell’affronto, rivelò l’unione segreta al padre della ragazza, che la sotterrò viva.
Apollo, disperato per la perdita del suo amore, non volle mai più vedere la Ninfa. Tentò invano di riportare in vita la sua Leucotoe scaldandola con i suoi raggi, ma non riuscendo nel suo intento, cosparse il tumulo dove giaceva, con nettare profumato e da lì sgorgò l’incenso.

Clizia, ripudiata dal Sole, non seppe darsi pace. Trascorse le giornate sdraiata sulla terra, nutrendosi solamente di brina e delle sue lacrime, osservando ininterrottamente il Dio che attraversava il cielo col suo carro infuocato, mai le rivolgeva uno sguardo.
Lentamente consumata da quel rifiuto e da quell’amore per il Dio del Sole, s’irrigidì, i suoi piedi si conficcarono nel terreno, i suoi capelli divennero gialla corolla. Tale atteggiamento contemplativo e nello stesso tempo addolorato per il rifiuto da parte del dio, come la noncuranza per la propria persona, nel mito provocano la morte della fanciulla, o meglio il suo annullarsi come essere umano, diventando un fiore, il girasole, che come la Ninfa in vita, segue, cambiando inclinazione secondo l’andamento del Sole, il grande perduto amore di Clizia, nel cielo .






CLIZIA

Quando Aurora
ti cede il passo
sali lentamente
                                                            da montagne di prugna,
e mentre pian, piano
tutto risplende,
il mio esssere s'illumina.
e appassionatamente,
al pari di Clizia,
in giallo girasole
si trasforma.

(Diana Bruna)


(Tutte le immagini sono state da me tratte dal weeb)


martedì 14 luglio 2009

OGGI SCIOPERO-

QUESTO BLOG RIMARRA’ IN SILENZIO CONTRO LA LEGGE VERGOGNA SULL’INFORMAZIONE
PRIMO SCIOPERO DEI BLOGGER AL MONDO !

Martedi 14 luglio 2009

venerdì 10 luglio 2009

IL MITO DI NARCISO

(John William Waterhouse)

L’amore per sé
Il Mito di Narciso nelle “Metamorfosi” di Ovidio si presta ad una profonda analisi psicologica.
Narciso, che era un bellissimo giovane, ma superbo e presuntuoso e mai nessuna fanciulla era riuscita a conquistare il suo cuore, specchiandosi nella fonte Artemide, s’innamora pazzamente della sua immagine tanto che ne muore di dolore quando si accorge che non potrà mai averla. Neppure la bellissima Eco riesce a smuovere i suoi sentimenti, morendo anche lei di dolore.
Si deduce dalla lettura del mito che il grande dolore è causato dal rischio del fallimento, quindi il rifiuto di correre questo rischio e Narciso lo respinge per non tradire se stesso e il tradimento sarebbe la separazione dalla propria immagine. Narciso non riesce a tradire la sua immagine perché non ha la capacità di allontanarsi da lei. Egli, amando solo se stesso, rifiuta il confronto con altri volti , che avrebbero avuto la capacità di mettere in discussione la sua interiorità relazionandolo con gli “altri”, sviandolo dall’amore per sé, e quindi dalla propria immagine focalizzando la sua affettività verso l’altro, ed allora si ferma a ciò che é identità
Un fallimento genera nell’uomo un forte dolore e istintivamente evita di correre questo rischio.
Il dramma di Narciso è proprio il dramma di chi troppo precocemente tradito, mancando di fiducia primaria, è costretto a rinforzare la sua scorza narcisistica, per non incorrere in altri dolori e in altri inganni.
Narciso non puo’ certamente guidarci, perché ha finito di riconoscersi nello specchio, così come spesso noi non riusciamo più a riconoscerci nello specchio del mondo e lo scenario che si presenta spesso ci lascia perplessi , perché il mondo è sempre più nascosto e ci appare il luogo dell’ ”estraneo” invece di quello che puo’ accomunarci .
Le tecniche, seppure necessarie in un mondo in evoluzione, hanno tolto il suo tempo all’uomo rendendogli un’immagine sempre uguale. E allora per riconoscerci ci viene in aiuto la meraviglia dei bambini di fronte alle cose, lo stupore nei confronti della natura, il loro essere disinteressati, mostrandoci la strada per la condivisione della stessa esperienza con soggetti diversi, dando un senso al tutto.
E’ necessario per arrivare al “non nascosto“ aprire tutti i nostri sensi ed il cuore, facendo si che ci si senta liberi nei rapporti con le persone e le cose.
E che dire dell’arte? Proprio l’arte che si specchia perennemente nello specchio della natura non si riconosce, ed è proprio questa ingannevole illusione, che eccita i suoi occhi, per questo vi si rivolge ed ecco avvenire la relazione tra l’arte e lo specchio. Ma l’arte che si specchia e la natura che la imita sono la vera espressione artistica, la vera pittura.
Leonardo stesso consigliava ai pittori di portare sempre con sé uno specchio.

venerdì 3 luglio 2009

AI BAMBINI DI VIAREGGIO



Ai bambini che nella tragedia di Viareggio

hanno lasciato la loro vita

e che mai più vedranno fiorire

una nuova Primavera.

mercoledì 1 luglio 2009

MARE

(foto di DianaB)

Ed è qualcosa da cui

non puoi scappare....il mare....

Ma soprattutto il mare chiama

....non smette mai, ti entra dentro,

ce l'hai addosso, è te che vuole.

Puoi anche far finta di niente,

ma non serve.

Continuerà a chiamarti

....senza spiegare nulla,

senza dirti dove,

ci sarà sempre un mare,

che ti chiamerà...

(Alessandro Baricco)