È uno scenario di terribile bellezza, quello che vedi anche quando sei nella spiaggia versiliana, in acqua a fare il bagno e ti sembra impossibile: dal mare, guardi le Alpi ... Apuane. Belle, ma luogo di fatiche, di anarchismo e spesso di morte...
Quest'anno il primo maggio vorrei dedicarlo ai cavatori , uomini della mia Terra, gli Apui, coloro che spesso hanno lasciato la loro vita su questa montagna per un tozzo di pane..Gente rude, quella del cavatore perchè il suo è sempre stato un mestiere molto rischioso,
specialmente molti anni fa, quando l'estrazione e il trasporto del marmo verso
valle venivano fatti con mezzi rudimentali.
Un cavatore di altri tempi, dopo la fatica che si sfama con poco pane e nessun companatico..
...La paura era sempre presente...
un momento di pausa per la vecchia foto...ricordo.. di questi uomini coraggiosi
scalpellini
pronti a squadrare i massi caduti con la varata
il trasporto in impervi sentieri delle funi per il trasporto a valle dei massi
la lizzatura...il pericolo più grande
il più temuto
perchè le funi potrebbero cedere trascinando blocchi e uomini
Col passare degli anni, le tecnologie hanno cambiato la cava. L'hanno
resa più accessibile e soprattutto meno pericolosa.
Meglio precisare: meno pericolosa rispetto com'era una volta, perché la
sicurezza in cava è un obiettivo purtroppo ancora lontano da raggiungere...basti pensare che i blocchi vengono ancora trasportati a valle su grandi camion in sentieri come questi...

I
Il Grande Michelangelo veniva in queste montagne per scegliere i massi più candidi per le sue opere immortali
e chissà che per la sua meravigliosa Pietà non sia stato ispirato dal dolore di una madre che stringeva il figlio morto trascinato da un masso