Anni or sono...quando i miei nipoti erano bambini, scrissi le nostre avventure e mi farebbe piacere fare partecipi anche voi con un piccolo tralcio tratto dal mio racconto
"Non fatemi ridere"
Federica (Kicca)
Lorenzo
....le estati con loro erano belle e divertenti....
"...Quando i miei nipoti Kicca e Lorenzo vengono per qualche giorno da noi perché dicono che sono stanchi di stare con quei “vecchi” dei loro genitori, (secondo loro la nonna, il nonno e la bisnonna sono giovani!!!) alla sera, aspettiamo che mio marito e mia mamma, si siano coricati, allunghiamo gli schienali delle poltrone del terrazzo grande, le mettiamo una vicina all’altra, poi, io nel mezzo, i miei “seviziatori” ai lati e mentre l’una mi prende sottobraccio da una parte e l’altro dall’altra , ci copriamo con un grosso plaid ed ascoltiamo i rumori della notte che per loro hanno un grande fascino. E’ proprio un momento magico perché oltre tutto abbiamo la fortuna di abitare in collina, tra gli ulivi, dove tutto è silenzioso e così riusciamo a percepire anche i rumori più piccoli. Oltre ai grilli dell’uva, a volte la civetta, a volte la volpe che cerca di imitare il cane, qualche gatto e tanti profumi soprattutto quello così delicato, ma intenso delle “belle di notte” e delle gardenie.
Dopo un po’ loro iniziano a farmi domande sulle stelle, sugli altri mondi. Vogliono sapere che cosa c’è dopo l’infinito ed allora iniziano a stringere forte le mie braccia perché tutto ciò che non riescono bene a comprendere li spaventa. Restano ancora un po’ in silenzio ed alla fine decidono che forse è meglio andare a letto. E qui viene il bello, perché tutti e due vogliono dormire con me nel lettone. Mio marito, che sa già come finiscono le cose (come si fa a dire no ai nipoti?) si è preso il suo cuscino e ormai russa tranquillamente in un’altra stanza.
Almeno, quando sono a letto, dormissero. Neanche per sogno. Incominciano a fare progetti per il giorno dopo e ridendo, si fanno venire le idee più strampalate perché a loro la fantasia non manca davvero.
Ridono al pensiero d’andare a chiedere l’elemosina a Venezia (chissà poi perché proprio a Venezia) e immaginano già come potrei vestirmi io e loro. Oppure come fare per farsi costruire dal nonno un carretto per portare i vecchietti a prendere il giornale, perché è giusto che siano sempre al corrente di quello che succede nel mondo… e mi par giusto! Indovinate chi dovrà collaudare il carretto? Naturalmente la nonna Bruna e chi se non lei. Alle mie proteste perché la strada per arrivare a casa nostra è ripidissima, di conseguenza c’è da immaginare la discesa…..loro dicono che magari potrò mettermi un foulard in testa così non mi spettinerò, come se questa fosse la cosa più importante. Si sbellicano poi dalle risate ricordando quel giorno che, mentre il nonno faceva la sua pennichella estiva, gli hanno pitturato le unghie dei piedi con lo smalto rosso. Lui non si è accorto di nulla, a dire la verità neanche io e quando si è alzato, ha infilato un paio di zoccoli ed è andato al bar a prendersi un caffè. Mentre stava seduto tranquillamente gustandosi la sua tazzina, è passato un suo amico il quale gli ha detto che non sapeva che lui, che aveva considerato sempre una persona seria, ad una certa età si fosse lasciato prendere da certi “vizietti”. Mio marito lì, per lì non ha capito il perché prendersi una tazzina di caffè, fosse considerato un “vizietto”, ma quando si è accorto che le unghie dei suoi piedi erano di un bel rosso fuoco, è scappato a casa, verde come un ramarro, gridando che non voleva essere considerato diverso da quello che in realtà è. A quella vista, sono stata presa da una crisi di riso, tanto che non riuscivo più a fermarmi. E così sono stata anche accusata di essere d’accordo con i due “sciaguratelli”. Figuratevi se potevo essere d’accordo con loro e fare uscire il capitano conciato a quel modo…Da quel momento, però, quando va a riposarsi il pomeriggio, chiude a chiave la porta della camera, perché non si sa mai!!!
Insomma, alla fine, ma proprio alla fine di mille nuovi progetti, e risate entrano nel mondo di Morfeo. Loro si, ma io? Io no, perché è proprio qui che inizia la gara di karate. E’ incredibile che pur dormendo, sappiano bene centrare le costole, i fianchi, il collo!!
Alle prime luci dell’alba decido che è meglio uscire dall’incubo, scappo e mi infilo nel letto con mio marito, il quale regolarmente commenta: “L’hai voluta la bicicletta? Pedala!!” Lo ammazzerei!! Ma ci rido anche sopra. Chissà, da buona “egoista”, quanto mi toccherà ancora pedalare. Del resto la vita va vissuta con un po’ di ottimismo, visto che ce n’è una sola, anche perché io non credo nella reincarnazione, perciò è meglio non amareggiarla con pensieri negativi, se è possibile....."
..intanto crescevano...
...crescevano
e... ora sono "grandi"
..."grandi"
...e mentre crescevano...si è aggiunta...Elena Giulia, la mia cocchina
e sorella di Lorenzo.
Si, sono tutti grandi, ma per me, che sono la loro nonna,
rimangono sempre i bambini
con i quali stavamo ad ascoltare
i rumori della notte
e a parlare di stelle.