lunedì 13 febbraio 2012

LA NEVICATA

Tanto per non allontanarci dalla candida atmosfera che da giorni ci circonda, che ne dite di coccolarci con un racconto-favoletta ? "La nevicata" fa parte del mio libro "L'Allegra Compagnia" Mi fa piacere condividere questa favoletta con chi ancora non la conosce e con chi l'ha già letta...Allora mettiamoci davanti al caminetto...vi fa piacere un the caldo o una fumante cioccolata?


I larghi fiocchi che frullavano nell’aria avevano cambiato il Magazzone. La Costa sembrava la barba di Babbo Natale e tutto attorno i rumori davano l’impressione di essere avvolti nell’ovatta, attutiti, quasi irreali.
Il Pettirosso Leo, che era molto giovane, non riusciva a comprendere cosa stesse succedendo perché mai aveva visto nulla di simile. Era convinto di essere diventato cieco,
perché non vedeva più i colori e tutto quel candore quasi lo stordiva.
Decise a quel punto d’andare a chiedere spiegazioni al Gufo Agenore perché lui aveva fama di essere erudito e di avere una risposta su tutto. Svolazzò un po’ di qua, un po’ di là, ma si rese conto di avere perduto l’orientamento. Venne in suo aiuto il Piccione Martino che dall’alto, fra quel turbinio di fiocchi, riuscì ad indicargli la quercia nella quale abitava il Gufo.
Agenore abitava nella vecchia quercia da tanto tempo e facevano a gara tra di loro a chi aveva più anni, quindi sia l’una che l’altro, avevano assistito a molte nevicate.
Quando arrivò Leo, tutto infreddolito, imbacuccato, disorientato ed anche un po’ spaventato, il Gufo lo rassicurò dicendogli:
“Non ti preoccupare, è solo una nevicata.”
“Una nevicata? E che significa?”
“Secondo te che cosa significa il vento? E la pioggia? E il temporale? In modo diverso, ma è un po’ la stessa cosa e cioè un elemento della Natura, la quale si manifesta in tante maniere ed in questo caso, con una nevicata. Non c’è da avere paura. Ti dirò, se non ci fossero questi cambiamenti continui del tempo con il suo incessante andare, col trascorrere dei giorni, degli anni, sarebbe tutto così monotono. Non ti pare?”


“Ho capito. Io, però, vorrei sapere se tutto rimarrà per sempre così bianco, o se ritornerà il verde, i colori dei fiori, l’azzurro del cielo, insomma tutto come prima.”
“Certo, sciocchino, quando la neve, col calore si sarà sciolta, tutto tornerà come prima. Spero di averti convinto.”


“Ti ringrazio Agenore. Ora, però, non so se ritroverò la strada di casa. Ti dispiace se questa notte rimango a dormire qua da te?”
“Certo che puoi, Leo, anzi, sarò contento di avere la tua compagnia. Non stare sulla porta, entra, qua fa un bel calduccio,”
Leo, rassicurato, entrò, si tolse il passamontagna e la sciarpa. Provava un po’ di soggezione perché Agenore aveva fama di essere molto saggio, ma il Gufo lo mise subito a suo agio dicendogli se aveva voglia di fare una partitina a carte. Il Pettirosso Leo non era un gran giocatore, ma accettò ed è inutile dire che non fece altro che perdere, al che il Gufo comprese che era meglio smettere anche perché era l’ora di mettersi a tavola. Finito il pasto di semini e bacche, il Gufo Agenore accese la pipa ed iniziò a raccontare le sue avventure di gioventù e di quando,

peregrinando da una collina all’altra, da un albero all’altro, trovò dimora nella quercia nella quale ancora abitava.
Gli era piaciuto subito quel luogo, perché di là poteva godere di un bellissimo panorama, che spaziava dalla montagna al mare e nelle notti serene, poteva darsi all’osservazione delle stelle e ad ascoltare i rumori della notte. Con tutto ciò, nonostante preferisse vivere la notte, non era detto che non amasse le giornate di vento, di pioggia, perché era affascinato da tutto quello che lo poteva avvicinare alla natura.
Il Pettirosso aveva sentito dire dal Grillo Gedeone che il Gufo conosceva il nome delle stelle e delle costellazioni e che la notte per lui non aveva alcun segreto, e così, anche se un po’ timidamente, chiese:
“Mi ha detto il Grillo Gedeone che tu sai tutti i segreti del cielo e della notte ed io che sono un curiosone di natura, avrei piacere se tu , sempre che non ti arrechi troppo disturbo, mi raccontassi qualcosa.”



“Tutti i segreti? Non esagerare! Chi puo’ sapere tutti i segreti della notte e del cielo?
Posso dirti quello che ho già detto a Gedeone, e cioè che so il nome di alcune stelle, perché le stelle sono miliardi e miliardi, so il nome di alcune costellazioni, qualcosa che ho ascoltato, osservato, scrutato durante le notti in cui non riesco a prendere sonno.


Mi piace sentire il rumore del vento che ulula tra i pini, la brezza settembrina tra i rami,



il ticchettio della pioggia in primavera



e il tuono che tutto fa rimbombare, ma poi, sai, spesso io lascio libertà alla mia immaginazione e fantastico su altri mondi.







Tu, pensi che in questa grande immensità che è l’universo, ci siano solo gli esseri viventi che popolano la terra? Non ti pare che se pensassimo questo, saremmo un po’ presuntuosi? A volte mi metto a sognare ad occhi aperti e favoleggio su strani esseri che esistono in un pianeta che io immagino si chiami Zenda. Sono esseri che non assomigliano né a noi, né all’uomo.”
“Ma se non assomigliano né a noi, né all’uomo, che sembianze possono avere?”
“Leo caro, perché non li immagini a modo tuo? Non saranno certamente come li vedo io. E’ così difficile chiedere aiuto alla fantasia? Ricorda, che se riuscirai a fartela amica, non ti sentirai mai solo, perché lei ti porterà dove tu vorrai.”


“Dove voglio io? Vuoi dire che se le chiedo in questo momento di farmi andare a trovare la Rondinella Cesarina in Africa, la fantasia ci riesce?”
“Provaci”
Il Pettirosso non era del tutto convinto della cosa, ma volle pensare di volare verso l’Africa ed improvvisamente




gli parve di librarsi in alto, sempre più in alto e davanti ai suoi occhi apparvero paesaggi bellissimi, monti innevati, mari azzurri ed in lontananza l’Africa e ritrovò la sua amica Rondinella…. Gli parve talmente vero tutto ciò, che allungò le ali per stringerla, ma la voce del Gufo lo riportò alla realtà:
“Allora, l’hai trovata la tua amica Cesarina? Come vedi, non è difficile con la fantasia, ma è importante sapere tornare alla realtà, perché non si puo’ vivere sempre sulle nuvole, ma tenere i piedi ben saldi a terra, anche se ci aiuta, ogni tanto, fantasticare.”
“Come sono contento di essere qua con te Agenore e ringrazio questa nevicata che mi ha dato la possibilità di imparare tante cose. Posso tornare qualche altra volta a trovarti?”
“Puoi tornare quando vuoi se ti fa piacere.




Ora, però, diamo un’occhiata al tempo”
Il Gufo e il Pettirosso, si affacciarono e rimasero incantati nel vedere i larghi fiocchi che continuavano a cadere volteggiando dolcemente, a volte turbinando perché il vento passava con forza tra di loro. Pareva loro impossibile che, leggeri com’erano, potessero formare quello spessore che tutto copriva.
Il Pettirosso Leo, mai avrebbe dimenticato quella nevicata, ma soprattutto quello che aveva imparato dal Gufo sull’osservazione della Natura, che spesso lui, così giovane, preso magari da altri interessi, aveva trascurato e quello che aveva appreso sull’universo della fantasia che ci puo’ portare dove la realtà a volte non ha potere.





18 commenti:

  1. L'allegra compagnia....
    Il bellissimo libro che mi hai dato.
    Il libro l'avevo finito ma ieri dicevo: "Perche' non rileggerlo,dopo tanto tempo?"
    E subito incominciai a sfogliare pagine e pagine....
    Baci

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  2. Posso ben immaginare la felicità, soprattutto dei bambini che hanno potuto assaporare questa intrigante narrazione, oltrettutto accompagnata da immagini superlative. E dei più giovani quante cose abbiano imparato in modo duraturo.

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  3. Molto tenera, me la sono goduta immaginando il tepore del caminetto
    " Secondo te che cosa significa il vento? E la pioggia? E il temporale? In modo diverso, ma è un po’ la stessa cosa e cioè un elemento della Natura, la quale si manifesta in tante maniere ed in questo caso, con una nevicata. "
    mi piace la verità di questa frase :)

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  4. dolce racconto e illustrato benissimo. Brava.
    Un abbraccio

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  5. un bel racconto fatto proprio per sentirlo al calduccio della propria casa.
    grazie della visita e degli auguri che rinnovo a te anche se un po' tardi.

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  6. Sei fantastica! molto bella e ricca della tua sensibilità e del tuo sapere. Chissà quando narravi le novelle come queste ai tuoi nipoti come si incantavano ad ascoltarti.. io mi sono incantata a leggerla. Un abbraccio grande e grazie degli auguri che ricambio di cuore.

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  7. Ogni volta,cara Bruna,leggo queste fantastiche storie con rinnovato stupore:hai saputo guardare alla natura ed alle sue creature con amore e fantasia. La neve poi dà un tocco di magia.
    Bravissima,come sempre.Un caldo abbraccio,con tutta questa neve....

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  8. Bellissima storia,buona serata cara amica,un abbraccio.

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  9. Desiréeeeee carissima, ciao
    è proprio tanto che non ci rivediamo...ci voleva proprio la favoletta a farti ritornare.
    Sono contenta che vai a rileggere il mio libro e vedrai che ogni volta ci troverai qualcosa di nuovo.
    Un baciotto schioccoloso
    Bruna

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  10. Grazie Adriano,
    come già saprai scrissi questo libro in occasione della perdita del primo dentino della mia nipotina.
    Questo è uno degli episodi della vita di questi strani personaggi.
    Io e Giulia ci siamo divertite tanto in quel periodo.
    Ciao buonanotte
    Bruna

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  11. Ciao Azzurrina,
    che bello fu quel periodo in cui, quando Giulia perse il primo dentino, le inventai che dietro casa nostra viveva questa comunità di animaletti che credevano nell'amicizia, nella solidarietà e nell'amore per la natura e che quando un bambino aveva la "finestrella" in bocca, facevano festa e mandavano al bambino un regalo per dire che era diventato "più grande"...
    Poi lei cresceva e fingeva di crederci per farmi piacere ed io...fingevo che lei ci credesse...
    e così diventammo complici di questa strana storia...
    Il tempo passa e Giulia....è grandina...
    Ciao
    abbraccio
    Bruna

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  12. Grazie carissima
    penso piano piano di mettere tutti gli episodi-diario dell'Allegra Compagnia perchè le favolette fanno bene al cuore ad ogni età.
    Un abbraccio
    Bruna

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  13. Buona sera Adriana,
    grazie, mi fa piacere che le favolette piacciano perchè sanno coccolarci.
    Ciao
    Bruna

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  14. Cara Paola,
    pensavo tu conoscessi già qualcosa dell'Allegra Compagnia, il libro che scrissi per la mia nipotina quando perse il primo dentino.
    Se mi farai avere il tuo indirizzo ti manderò il libro così potrai leggere tutti gli episodi...penso che ti divertirai.
    Bacione
    Bruna

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  15. Ciao Chicchina,
    tu le conosci già tutte, ma penso che raccontate...davanti al caminetto hanno un sapore diverso...
    Anche a noi piace ogni tanto favoleggiare, vero?
    Un abbracione fortissimo
    Bruna

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  16. Ciao carissimo Achab
    è sempre un piacere vederti qua perchè i tuoi apprezzamenti riempiono il cuore.
    Un bacione e buona notte
    Bruna

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  17. Cara Bruna, sì che conoscevo già l'allera compagnia..ho avuto modo di apprezzare la tua particolare qualità di narrativa. Ricevere il tuo libro mi farà molto piacere: lo leggerò e poi lo terrò da parte per un futuro che spero non sia troppo lontano^__^Sei davvero cara: ti abbraccio

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  18. Ciao Paola,
    appena avrò un attimo di tempo andrò a spedirti il libro.
    Tu, tienilo da parte e vedrai che prima o poi ti verrà comodo....io te lo auguro al più presto perchè sono certa che sarai una nonna adorabile.
    Un abbraccione
    Bruna

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